Andremo tutti in paradiso?
«Signore, sono pochi quelli che si salvano?» – chiese un tale a Gesù.
Bisogna riconoscerlo: non è certamente tra le domande che ci poniamo ogni giorno, anche perché forse diamo per scontata la risposta. Una delle “eresie” più pericolose del nostro tempo è l’idea che tutti andremo in paradiso e che l’inferno non esiste. Non è ciò che pensa Gesù. Alla domanda sul numero di quelli che si salvano parla di una «porta stretta», attraverso la quale «molti cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno». Nella versione di Matteo è ancora più esplicito: «Larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano». Ciò che ci deve far riflettere è quel «molti».
La Santa Vergine a Fatima, nell’agosto del 1917 disse: «Vi sono molte anime che vanno all’inferno perché non c’è nessuno che si sacrifichi e preghi per loro». E aveva mostrato ai tre fanciulli l’inferno! Non sarà proprio in previsione di un tempo – il nostro – in cui sarebbe stata negata la sua esistenza?
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Oggi si parla poco del rischio della “perdizione eterna” per almeno due ragioni. La prima: una comprensione errata della misericordia di Dio, che può essere riassunta nella frase: «Siccome Dio è buono faccio quello che voglio!». Ma «Dio che ti ha creato senza di te – scriveva sant’Agostino – non può salvarti senza di te». Dio è buono e ci tende la mano per salvarci, ma se non la afferriamo sforzandoci di camminare secondo i suoi comandamenti, non può salvarci! Una seconda ragione: la visione materialista del mondo, in cui non c’è nessun interesse per un “al di là” e perciò si potrebbe pensare: «Facciamo la bella vita, perché tanto domani tutto finisce nel nulla!» (cfr. 1Cor 15,32).
E io, che cosa scelgo? La “porta stretta” di una vita dedicata agli altri, coltivando uno spirito di sacrificio, pazienza, umiltà e benevolenza, o “la via larga e spaziosa” di una vita vissuta in modo totalmente egoistico, in cui l’unico obiettivo è fare i propri comodi e soddisfare le proprie passioni, calpestando i comandamenti di Dio? La seconda via è allettante ma ingannevole e porta verso il baratro: cioè il non senso, l’angoscia e la disperazione. La prima via è faticosa ma avvincente e porta alla beatitudine senza fine del paradiso.
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