Divisione e pace
«Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione!»
Questa è una delle parole più strane di Gesù. Viene da chiedersi: è lo stesso Gesù che ci invita a riconciliarci con i nostri fratelli prima di presentare la nostra offerta all’altare? È lo stesso Gesù che poco dopo, nello stesso vangelo, invita ognuno a mettersi d’accordo con il proprio avversario mentre si trova lungo la strada della vita? È lo stesso Gesù di cui parla Paolo quando scrive: «Cristo è la nostra pace, colui che ha abbattuto il muro di separazione… cioè l’inimicizia…» (Cfr Ef 2,14)?
Dobbiamo ricordare che Gesù non è il buonista di turno, come ce ne sono tanti oggi, anche in ragione della cosiddetta spiritualità “New age”, che invita a un generico vogliamoci bene, rispettiamoci, cerchiamo di essere in armonia l’uno con l’altro e con l’universo e poi ognuno faccia ciò che vuole… Il messaggio di Gesù è ben diverso! Dice: il Signore Iddio ci ama e ci vuole nella pace e per questo ha mandato suo Figlio Gesù: perché accogliendo Lui e osservando i comandamenti possiamo avere davvero questa pace! Se seguiamo la strada indicata da Gesù, con l’aiuto della sua grazia, avremo la pace, ma se – dopo aver conosciuto questa strada – non la percorriamo, troveremo inquietudine e turbamento. Rifiutare Gesù e il suo insegnamento equivale, infatti, a esporsi all’opera distruttrice di “colui che divide”, il diavolo.
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Stando alle disposizioni della Giustizia divina, il diavolo ha più potere su colui che avendo conosciuto Gesù e il suo messaggio di pace l’ha rifiutato, piuttosto che su colui che non l’ha conosciuto. Dio, che è sommamente giusto, dà a ciascuno secondo le proprie scelte: chi rifiuta la Luce si consegna al principe delle tenebre e chi rifiuta di vivere secondo il Vangelo della Pace avrà divisione e angoscia. «Il giudizio è questo – scrive san Giovanni: la luce è venuta nel mondo, ma hanno amato più le tenebre che la luce…» (Gv 3,19).
Come ha annunciato Simeone alla Vergine Maria, Gesù è un «segno di contraddizione» «affinché siano svelati i pensieri di molti cuori» (cfr. Lc 2,34-35). Egli è venuto a portare un «fuoco sulla terra», il fuoco dell’Amore di Dio e dello Spirito Santo, che illumina e crea comunione tra coloro che lo accolgono, ma brucia, distrugge e porta divisione interiore ed esteriore in coloro che lo rifiutano e trasgrediscono volontariamente i comandamenti di Dio.
È inevitabile che, com’è accaduto a Gesù, e a tutti i veri profeti – basti pensare a Geremia gettato nella cisterna, come si legge nella prima lettura –, se c’impegniamo a camminare risolutamente sulla via del Signore troveremo opposizione, incomprensioni e anche ostilità da parte di chi rifiuta la sua Parola. Questo però non ci deve fare perdere la pace e soprattutto non ci deve portare a giudicare chi ci è ostile a causa della nostra fede, altrimenti anche noi deragliamo dalla “retta via”, ma continuiamo ad amare con pazienza, gioia e umiltà, sapendo che Gesù ha proclamato “beati” coloro che soffrono per il Regno dei cieli! (cfr. Mt 5,11-12)
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