«è bello per noi essere qui!»
«Signore, è bello per noi essere qui!», esclama Pietro. Non solo perché si trova sul Tabor ed è bello stare sulla cima di un “alto monte”, specialmente quando in pianura fa caldo, ma principalmente perché davanti ai suoi occhi c’è Gesù trasfigurato, con accanto Mosè ed Elia.
«Signore, è bello per noi essere qui!». Questo dovrebbe essere come un continuo “ritornello” nel cuore di ogni cristiano, consapevole di stare alla presenza di Gesù. Ciò è particolarmente vero durante la santa Messa, perché lì sappiamo di essere in un modo del tutto singolare davanti a Gesù. D’altra parte quando il sacerdote dice: «In alto i nostri cuori», noi prontamente rispondiamo «Sono rivolti al Signore!», per dire che crediamo che Lui è lì davanti a noi, proprio come davanti ai discepoli sul Tabor! E poi la Messa è il riunirsi dei discepoli nel nome di Gesù, che ha detto: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20).
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Se Gesù, in quanto vero Dio, è presente in ogni luogo, è altrettanto vero che ci sono “livelli” diversi dalla sua Presenza nel mondo e la celebrazione eucaristica rappresenta certamente il livello più alto, perché il Pane eucaristico è (sostanzialmente) Lui: Gesù, il Risorto, nel suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
La grazia da chiedere è di avere uno sguardo che sappia andare al di là delle apparenze: uno sguardo come quello del profeta Daniele (Prima Lettura) che sappia scorgere anche in mezzo alle notti più buie della nostra vita la presenza luminosa di Colui che ha potere sul male e sulla morte; uno sguardo che sappia andare oltre le tenebre del Calvario, facendo memoria della gioia del Tabor.
Ecco la strada da percorrere: «Questi è il Figlio mio, l’amato…. Ascoltatelo». Ascoltando il Figlio cresceremo nella consapevolezza di essere anche noi “figli amati” da Dio e sarà sempre più “bello” stare alla sua presenza!
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