Al di sopra di tutto vi sia la carità
«Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato» (Gv 1,18) Proviamo a guardare il bambino del presepe, deposto in una mangiatoia, in una stalla, partendo da questo versetto del prologo di san Giovanni. C’è da rimanere attoniti, se pensiamo che questa è la prima immagine che Dio ci ha dato di se stesso venendo nel mondo! Non un signore potente con la barba bianca che sta in cielo e ci guarda dall’alto in basso, ma un bambino piccolo, inerme, che ci guarda dal basso, deposto in una mangiatoia, bisognoso di tutto, soprattutto d’amore.
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UN DIO POVERO E UMILE. Chi l’avrebbe mai immaginato! Quel bambino, una volta cresciuto, avrebbe confermato in modo inequivocabile che la nascita a Betlemme non è stata “accidentale”: «Imparate da me che sono DOLCE e UMILE di cuore!» (Mt 11,29).
«Imparate da me… non da altri, perché le cose non sono come vogliono farvi credere!». Il mondo esalta la ricchezza, Betlemme esalta la libertà dai beni terreni, perché «la vita non dipende da ciò che uno possiede» (cfr. Lc 12,15). Il mondo esalta gli spregiudicati, i bulli, quanti sanno affermare se stessi e prevalere sugli altri, per apparire i più bravi, belli e buoni; Betlemme esalta, invece, le persone umili, gentili, mansuete, semplici, che mettono al di sopra di tutto l’amore fraterno, la concordia, l’andare d’accordo, il volersi bene: la carità.
Come ogni anno, accorreremo numerosi attorno alla culla divina. Ma ci lasceremo davvero PROVOCARE da questo “segno”? Quale segno?
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«Questo per voi IL SEGNO – dice l’angelo ai pastori – troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». Il Bimbo nella mangiatoia prefigura già l’Uomo sulla croce, che ci insegna che il senso della vita è perderla per amore (cfr. Mt 10,39).
L’umanità vive nella letale illusione di trovare la felicità buttandosi sui beni terreni e sull’affermazione del proprio ego. Dio “scende dalle stelle” per smascherare questa perenne menzogna e per insegnarci che la felicità si trova nella direzione opposta, nel mettere al centro gli altri e non noi stessi, nel dare la vita per amore dei fratelli.
Che possiamo allora trascorrere un Natale dove «al di sopra di tutto vi sia la carità» (Col 3,14).
E che il Piccolo di Betlemme benedica voi e le vostre famiglie!