Salvezza e perdizione
โChe cosa ho fatto di male per meritare questo?โ
ร una frase che capita ogni tanto di ascoltare, anche sulla bocca di sedicenti โbuoni cristianiโ. ร anche il pensiero di coloro che, nel vangelo di questa domenica, riferiscono a Gesรน di due โdisgrazieโ accadute in quei giorni: alcuni Galilei uccisi da Pilato e diciotto morti a causa del crollo di una torre. Il Signore dice loro che queste persone non sono โpiรน colpevoliโ di altre per la triste sorte a cui sono andate incontroโฆ ma, aggiunge, rivolgendosi ai presenti: ยซSe non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo!ยป.
In che senso? Certamente non nel senso che chi si converte รจ sicuro di vivere a lungo e senza problemi. Ci sono grandi santi, come il Beato Carlo Acutis o San Domenico Savio, che sono morti giovanissimi per malattia. Altri, a causa di calamitร o โincidentiโ, come ad esempio santโArsacio che morรฌ sotto le macerie per un terremoto e santโEmerico che morรฌ in un incidente di caccia.
Gesรน vuole dire che se non ci convertiamo ci accadrร qualcosa di cui dovremmo avere paura, almeno quanto temiamo la morte provocata da una tragedia. Basta leggere con attenzione il vangelo per capire a che cosa si riferisca il Signore. Il vero rischio da cui dobbiamo guardarci รจ quello che egli chiama โil fuoco della Geennaโ, cioรจ lโinferno. Dice, ad esempio, che sarebbe meglio cavarsi un occhio o tagliarsi un arto che finire nella Genna (cf. Mt 5,29-30) e che non dobbiamo avere paura di coloro che โuccidono il corpoโ, ma soltanto di separarci da Dio e finire con lโanima e il corpo allโinferno.
Lโinferno รจ uno dei grandi temi โrimossiโ nella catechesi e nella teologia del nostro tempo, benchรฉ Gesรน ne parli spesso nel vangelo. E non รจ un caso che nella โprofezia di Fatimaโ, che riguarda proprio la nostra epoca, la Madonna ha mostrato lโinferno a tre bambini e ha detto loro: ยซPregate molto e fate sacrifici per i peccatori, perchรฉ molte anime vanno allโinferno, perchรฉ non cโรจ chi si sacrifichi e interceda per loroยป.
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La โconversioneโ che Gesรน ci chiede รจ decisiva non solo per la nostra salvezza, ma anche per quella dei nostri cari. Non consiste solo nellโevitare i peccati gravi, ma anche e soprattutto nel SANTIFICARCI. ร grazie alla santificazione di alcuni che lโAltissimo puรฒ concedere la sua misericordia a coloro che sono maggiormente lontani dalla via della fede, della speranza e della caritร .
E non dimentichiamoci che, come ci ricorda la parabola del fico sterile, il tempo per convertirsi non รจ infinito! Lโagricoltore chiede โun annoโ di tempo, dopodichรฉ se lโalbero rimane senza frutti verrร tagliato.
Temiamo, perciรฒ, di percorrere la โvia della perdizioneโ eterna (cfr. Mt 7,13), piuttosto che le โdisgrazieโ della vita terrena, anche perchรฉ queste paradossalmente possono aiutarci a pensare alle cose del cielo e a convertici. mani; uomini dall’animo indeciso, santificate i vostri cuori. Riconoscete la vostra miseriaโฆ tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterร !ยป (Gc 4,7-10).
Don Francesco
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