«Chi offre il perdono, riceve la pace»
Non c’è cosa da cui dipenda maggiormente la serenità del cuore quanto il saper perdonare. Chi non sa perdonare si auto-condanna inevitabilmente a portare per tutta la vita un peso enorme nel proprio cuore, che gli toglie la vera pace e preclude la comunione con Dio.
Perché Dio è prima di tutto un Padre che ci ha rimesso un debito enorme, che nessuno di noi potrebbe estinguere (i diecimila talenti della parabola). Tutti noi siamo nella condizione del primo servo, ma forse non abbiamo coscienza del debito infinito di amore che abbiamo contratto con Dio (anche se lo ripetiamo ogni volta nel Padre nostro). Se Dio ci ha amati così, non dovremmo amarci anche noi allo stesso gli uni gli altri? (cfr. 1Gv 4,11). Eppure, il servo della parabola non è disposto a rimettere nemmeno un piccolo debito al suo debitore! Rifiutandosi di perdonare, quest’uomo dimostra di essere un ingrato verso il suo padrone e viene consegnato agli “aguzzini”.
Gli aguzzini abitano il cuore di coloro che si sono lasciati incattivire dal male che hanno subito nella loro vita, perché non hanno voluto perdonare. E non si dica: «Non riesco!». Perdonare a volte è molto difficile, ma non è mai impossibile per uno che crede in Gesù. Se fosse così, sarebbe morto invano, perché è venuto proprio per darci la forza di abbattere i muri di divisione e ottenere la pace (cfr. Ef 2,14). «Chi offre il perdono, riceve la pace» (S. Giovanni Paolo II).
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