Vedere le cose come le vede Gesù
«Vogliamo vedere Gesù!», chiedono alcuni Greci all’apostolo Filippo.
Chi non ha il desiderio di vedere una persona importante, di cui tutti parlano? Eppure, i maestri dello spirito hanno sempre insegnato che il senso della vista non è il più importante nell’ordine della fede in Dio. Anzi, san Giovanni mette in guardia dalla “concupiscenza degli occhi” (1Gv 2,16), che è il desiderio disordinato di “possedere” le persone e le cose che vediamo. Anche il “primo peccato”, o meglio “l’archetipo di ogni peccato” è provocato dal desiderio di possedere ciò che si vede: «La donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi… e prese del suo frutto». Certo, questa visione è “drogata” dalle parole del tentatore. Ecco il punto: l’ascolto precede e determina la visione. Una stessa realtà la vediamo in modo diverso in base alla parola che su di essa abbiamo ascoltato.
La fede non deriva dalla visione ma «dall’ascolto» (Rom 10,17), come scrive a chiare lettere san Paolo: dall’ascolto della Parola di Dio.
- Pubblicità -
Chi ascolta e medita la Parola di Dio ogni giorno inizia a vedere le cose in modo diverso. Si accorge che ciò che per il mondo è una “disgrazia”, agli occhi del credente è una “grazia”; ciò che può sembrare il più grande fallimento è la premessa della più grande vittoria (ovvero la “Pasqua di risurrezione”). Anzi, per dirla con santa Teresa di Gesù Bambino, chi vede le cose come le vede Gesù si accorge che “tutto è grazia”, tutto è dono, tutto è bellezza e verità.
Per questo Gesù, quando sente che i Greci lo vogliono vedere, consegna loro una “Parola chiave” per interpretare il verso senso della vita, una sorta di “password” per comprende chi è Lui, chi siamo noi e chi è Dio: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto». E aggiunge che chi tiene per sé la vita la spreca, mentre chi la perde per amore, la guadagna.
Quanto è diverso questo modo di “vedere le cose” da quello che ci propina l’odierna cultura edonista e materialista!
- Pubblicità -
La Pasqua si avvicina. Apriamo gli “orecchi del cuore” per ascoltare la Parola di Dio e vedremo in ogni cosa e in ogni persona le meraviglie del Signore.