Il colpo di scena
Siamo a uno spartiacque del vangelo di Marco.
La domanda di fondo di tutto il vangelo è: «Chi è Gesù?». Finalmente arriva la risposta formalmente corretta da parte di Simon Pietro: «Tu sei il Cristo!», ovvero il MESSIA.
Gesù conferma: «Bravo, Simone, riposta esatta!».
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Ma è qui che inizia il bello, il “colpo di scena”… Gesù è sì il Messia atteso da secoli, ma il suo modo di esercitare il “potere” è totalmente diverso da quello che tutti si aspettavano. Sarà un Messia sofferente e umile, che conquisterà i cuori con la forza dell’“AMORE CROCIFISSO”, con il “potere dell’amore”.
Perciò inizia a preparare i suoi discepoli a questa clamorosa novità annunciando loro che avrebbe dovuto “soffrire molto, essere rifiutato dai capi del popoli e venire ucciso…”.
Simon Pietro non ci sta: non esiste che il Messia vada incontro a un destino così triste! È la tendenza presente in ognuno di noi a strumentalizzare Dio in base alla nostre attese.
Ed ecco che da “primo della classe” Pietro diviene in un attimo “satana”, il nemico, l’avversario: «Va’ dietro a me, Satana! – gli dice Gesù – perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
E io? come penso? secondo Dio o secondo gli uomini? Penso che le croci siano una “sfortuna” da cui Dio ci deve preservare o dei “troni” in cui, grazie alla fede in Gesù, e quindi grazie soprattutto all’Eucaristia, posso REGNARE con “il potere dell’Amore”?