«Costui accoglie i peccatori!»
I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui, accoglie i peccatori e mangia con loro!». Perciò Gesù racconta una lunga parabola suddivisa in tre racconti. Secondo i farisei e gli scribi un uomo di Dio non dovrebbe mostrare un atteggiamento cordiale verso i peccatori, né tantomeno mangiare con loro, perché così facendo approva implicitamente i loro peccati.
Si noti che il vangelo qui non parla di peccatori pentiti, ma di peccatori accolti da Gesù e che siedono a tavola con lui. È la parabola che parla di peccatori che si convertono e per i quali si fa festa in Cielo ed è la chiave per capire perché Gesù siede a tavola con loro. Lo scopo è la conversione, ma Gesù non dice: «Se non vi convertite non mi siedo a tavola con voi!».
No, Gesù si siede a tavola con i peccatori perché questo è il primo passo perché si possano convertire. Ciò che provoca la conversione è proprio la scoperta di un Dio che – come scrive san Paolo – “ci ama mentre siamo ancora suoi nemici” (Rm 5,8-10). È la gioiosa scoperta di un Amore completamente gratuito, incondizionato! È questo che provoca un “terremoto nel cuore” e il ritorno al Padre: quando scopriamo che c’è un Dio che ci ama tanto ed è pronto correrci incontro, ad abbracciarci e a far festa non appena scegliamo di tornare a Lui.
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Non dimentichiamo che in questa parabola Gesù prende di mira gli scribi e i farisei, il cui atteggiamento è incarnato dal fratello maggiore. Quando dinanzi alle persone che sbagliano siamo pronti a sparare giudizi e sentenze e non siamo capaci di gesti di accoglienza e di benevolenza, assomigliamo a questo fratello, che peraltro recrimina ed è triste perché non conosce il cuore del padre. Nessuno può avvicinarsi a Dio se viene accostato con un atteggiamento cupo e giudicante!
Alla radice dell’incapacità di accogliere i peccatori c’è la presunzione di essere giusti e di non aver bisogno del perdono di Dio. I farisei di ogni tempo sono i sedicenti “credenti” che non confessano mai i loro peccati davanti a Dio, ma sono molto abili nel vedere i difetti e i peccati degli altri, stando poi lontano da loro, per non “contaminarsi”.
Tra di noi non sia così! «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso!» (Lc 6,36).
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