Libertà e responsabilità
La libertà è uno dei doni più grandi che Dio ci ha dato; il più grande è l’amore, ma l’amore non sarebbe possibile senza la libertà. Ogni persona umana è libera di dire sì o di dire no all’amore, di accoglierlo o di rifiutarlo, di essere fedele o tradire.
Ma c’è un modo sbagliato e pericoloso d’intendere la libertà, oggi molto diffuso: una libertà sganciata dalla responsabilità. Se la libertà è una cosa buona, non lo sono necessariamente le nostre scelte di cui siamo i soli responsabili. In base ad esse costruiamo una vita buona e felice o una vita cattiva e infelice. Ciò che conta, quindi, non è la libertà in quanto tale, ma la mia scelta di tradurla in opere buone o cattive e Dio è il criterio per capire ciò che è bene e ciò che è male.
Il vangelo di questa domenica ci mette in guarda dal rischio di essere cristiani solo “a parole”, come il primo figlio della parabola evangelica. L’inferno è lastricato non solo di belle intenzioni, ma anche di belle parole, non accompagnate da scelte concrete di conversione. È meglio, piuttosto, assomigliare al secondo figlio, che non ha voglia di lavorare nella vigna del padre, ma alla fine si dimostra più “responsabile” del primo perché lo fa.
- Pubblicità -