La parte migliore
Marta è tutta affaccendata nei molti servizi, poiché a casa è arrivato un ospite speciale: Gesù. Eppure, accade qualcosa di assurdo: a un certo punto Marta rimprovera Gesù, dicendogli: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti!». Ma come, Marta? Il tuo lavoro non è finalizzato ad accogliere il Maestro nel migliore dei modi? E allora perché lo rimproveri?
Marta rimprovera Gesù perché stava parlando alla sorella Maria, seduta ai suoi piedi e lo considera perciò responsabile del fatto che se ne stia seduta, senza darle una mano.
Tutto questo ci fa capire che c’è un problema serio nel servizio di Marta. Un problema non nel servizio in quanto tale, ma nell’intenzione che anima questo servizio. Gesù ci ha insegnato che siamo veri discepoli se lo imitiamo mettendoci umilmente al servizio gli uni degli altri (cfr. Mc 10,45; Gv 13,15). Ma il servizio di cui Gesù ci ha dato l’esempio ha il distintivo della pura gratuità: è un uscire da sé stessi, dal proprio “ego”, per mettere davvero al centro l’altro.
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San Paolo, per ricordare questa grande verità ai cristiani di Filippi, scrive loro: «Non fate nulla per rivalità o vanagloria. Abbiate, invece, in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, che, pur essendo nella condizione di Dio svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce». (cfr. Fil 2,3.5-8).
Per servire come piace a Gesù è necessario fare morire il proprio “ego”, mettere in croce ogni tentazione di “rivalità” e “vanagloria”, cioè ogni tentazione di agire per farci belli e apparire migliore degli altri. Sull’esempio di Gesù e con la forza dallo Spirito Santo, noi serviamo per amore e solo per amore: perché sappiamo che con il servizio diciamo ai fratelli con i fatti – e non solo a parole – che li amiamo, che per noi sono importanti. È in questo modo – tramite il servizio gratuito e sereno – che facciamo crescere la concordia, la pace e l’unità. È in questo modo che rendiamo migliore questo mondo!
In conclusione, il servizio non dipende tanto da quello che facciamo, ma dall’intenzione con cui lo facciamo. Marta sembra affaccendata per il Signore, ma in realtà serve solo se stessa. Maria sembra una sfaccendata, ma in realtà serve il Signore donandogli un cuore in ascolto. Il servizio porta alla gioia e alla beatitudine solo se è umile e gratuito, altrimenti porta all’inquietudine e all’agitazione (cfr. Gv 13,17).
Gesù dice a Marta: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». La parte migliore è aprire il cuore per accogliere Dio e la sua Parola, come fa Abramo con i tre personaggi misteriosi alle Querce di Mamre. In cambio avremo la sua benedizione che rende feconda la vita. Come ha fatto un’altra Maria, la Madre di Gesù, che dopo aver accolto l’annuncio dell’angelo si mette in viaggio per servire Elisabetta. Chiediamo al Signore di poterlo servire nei fratelli con le mani di Marta e con il cuore di Maria.