don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo della domenica – 15 Maggio 2022

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«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli»

Alla fine Gesù ci vuole fare capire che una cosa sola conta veramente e senza di questa tutto il resto perde valore. Non gli importa se siamo faccendoni, prodighi di progetti, se ci affanniamo per mille cose come Marta di Betania… Questo va bene purché non manchi il “comandamento nuovo”, senza il quale tutto è “vanità”. E il comandamento nuovo è racchiuso in cinque parole: «Amatevi gli uni gli altri».

Che senso ha servire, lavorare, donare le proprie energie e il proprio tempo, se poi non ci amiamo tra di noi? Ci siamo dimenticati che questo è il primo segno di credibilità dei cristiani? Gesù, infatti, dice anche: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». La fede cristiana ha un futuro se prendiamo sul serio questo comandamento. Come si può credere al Vangelo di Gesù, che parla di perdono e fratellanza, se coloro che operano nel cuore della comunità cristiana non testimoniano la verità di questo vangelo con il loro esempio, amandosi gli uni gli altri?

Gesù non ci chiede di amarci in modo generico o con un “amore da Baci Perugina”. Ci indica il modello dell’amore autentico: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri». Pur sapendo che Giuda lo avrebbe tradito, siede a mensa con lui e gli lava i piedi. «Se amate solo quelli che vi amano che merito avete? Amate i vostri nemici!». Ecco il modo con cui ci ha amato! L’ha insegnato e l’ha messo in pratica. Un amore a fondo perduto.

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Non è la cosa più bella della nostra fede sapere che Dio non smette mai di amarci, nemmeno quando lo tradiamo ed è pronto a perdonarci quando torniamo a Lui con cuore pentito? E ci ama non a parole, ma donando il Sangue, la vita, tutto se stesso!

È un “comandamento nuovo” perché soltanto chi permette allo Spirito Santo di rinascere a una “vita nuova” può metterlo in pratica. Quel “come” io ho amato voi, non indica soltanto un modello da imitare dall’esterno, ma altresì la “causa efficiente”. Significa anche “siccome”, “poiché io ho amato voi”, “grazie all’amore con cui io ho amato voi”. Non diciamo: «Io non riuscirò mai ad amare così!». Certo, io non riuscirò, ma Lui sì: Lui mi può rendere capace di amare così, con i suoi sacramenti, la Riconciliazione e la Santissima Eucaristia, perché attraverso il nostro amore il mondo” creda in Lui. 

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