don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del giorno – 18 Febbraio 2022

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LA VIA MAESTRA

Continua l’annuncio del vangelo della croce da parte di Gesù. Dice il Signore: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».

C’è un commento intramontabile di queste parole in una pagina dell’Imitazione di Cristo, che, dopo la Bibbia, è il testo religioso più diffuso di tutta la letteratura cristiana occidentale. Benché di origine medioevale, questo libro è stato definito “il quinto vangelo”, non solo per la sua diffusione ma anche per l’impatto che ha avuto nella formazione di generazioni di cristiani e, in particolare, di molti santi.

Ecco cosa si legge nell’Imitazione di Cristo, a commento delle parole di Gesù nel vangelo odierno:

«Sembrano dure a molti queste parole: “Rinnega te stesso, prendi la tua croce e segui Gesù”. Ma molto più duro sarà sentire, un giorno, quella sentenza inesorabile: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno» (Mt 25,41). Ma coloro che ascoltano ora volentieri la parola della Croce e la seguono, non temeranno di sentire in quel momento quella dell’eterna dannazione. Ci sarà nel cielo questo segno della Croce, quando il Signore verrà a giudicare. Allora, tutti i servi della Croce, che in vita si conformarono al Crocifisso, s’accosteranno con grande fiducia a Cristo giudice. Perché, dunque, temi di prendere sulle tue spalle la Croce, per mezzo della quale si ascende al Regno?

Nella Croce è la salvezza, nella Croce è la vita, nella Croce è la difesa dai nostri nemici, dalla Croce sgorga la soavità celeste, nella Croce è la forza della mente, nella Croce è la gioia dello spirito: nella Croce è la pienezza della virtù, nella Croce è la perfezione della santità.

Non c’è per l’anima salvezza, non c’è speranza di vita eterna, se non nella Croce. Prendi, dunque, la tua croce e segui Gesù, ed arriverai alla vita eterna. Egli ti ha preceduto “portando la Croce” (Gv 19,17), ed è morto sulla Croce per te, perché anche tu porti la tua e desideri di morirvi sopra. lnfatti, se sarai morto insieme con Lui, con Lui avrai parimenti la vita; e se Gli sarai stato compagno nella sofferenza, lo sarai pure nella gloria.

Ecco, dunque: tutto dipende dalla croce e tutto consiste nel morirvi; e non c’è altra via per giungere alla vita ed alla vera pace interiore, se non la via della santa croce e della mortificazione quotidiana. Va’ dove vuoi, cerca quello che vuoi, ma non troverai, in alto, una via più sublime né, in basso, una via più sicura di quella della santa croce.  […]

Se porti la croce di malavoglia, ti crei un peso che ti sarà più grave; e tuttavia, bisogna che tu lo regga. Se scansi una croce, ne troverai senza dubbio un’altra e, forse, più pesante. Credi tu di poterti sottrarre a ciò che nessuno tra i mortali mai poté evitare? Quale Santo fu in questo mondo senza croce e senza tribolazione? Nemmeno Gesù Cristo, Signor nostro, finché visse, fu un’ora sola senza i dolori della Passione. “Bisognava – disse – che il Cristo patisse, risorgesse dai morti ed entrasse, così, nella sua gloria” (Lc 24,26). E come vuoi tu cercare un’altra via, diversa da quella maestra, che è la via della Santa Croce? […]

Oggi, di innamorati del suo regno celeste, Gesù ne trova molti; pochi invece ne trova di pronti a portare la sua croce. Trova molti desiderosi di consolazione, pochi desiderosi della tribolazione, molti disposti a sedere a mensa, pochi disposti a digiunare. Tutti desiderano godere con Lui, pochi vogliono soffrire per Lui. Molti seguono Gesù fino alla distribuzione del pane, pochi invece fino al momento di bere il calice della passione. Molti guardano con venerazione ai suoi miracoli, pochi seguono l’ignominia della croce. Molti amano Iddio fin tanto che non succedono avversità. Molti lo lodano e lo benedicono soltanto mentre ricevono da lui qualche consolazione; ma, se Gesù si nasconde e li abbandona per un poco, cadono in lamentazione e in grande abbattimento. Invece coloro che amano Gesù per Gesù, non già per una qualche consolazione propria, lo benedicono nella tribolazione e nella angustia del cuore, come nel maggior gaudio spirituale. E anche se Gesù non volesse mai dare loro una consolazione, ugualmente vorrebbero sempre lodarlo e ringraziarlo» (L’imitazione di Cristo, L. II, cc. 12 e 11).

O Maria, Vergine sapiente, insegnaci ad amare Gesù per Gesù, non portando passivamente e di malavoglia le croci della vita ma prendendole con fiducia dalle mani miseriocordiose del Padre, sapendo che la croce è la via maestra che conduce noi e i nostri cari alla salvezza. Amen.

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