don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 8 Settembre 2021

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LA NUOVA CREAZIONE

«Dio aveva potuto creare tutte le cose dal nulla, ma dopo la loro rovina non volle restaurarle senza Maria» (Sant’Anselmo).

Il vangelo della bellissima festa odierna della Natività di Maria è quello della genealogia di Gesù Cristo secondo Matteo. Questo lungo elenco di nomi, che inizia da Abramo e si conclude con la nascita di Gesù, proclama che Dio ha scelto di entrare nella storia umana per essere il “Dio con noi”. Noi comprendiamo chi è Dio riflettendo su questa storia, che viene chiamata “storia della salvezza”, perché guidata da Dio verso un fine preciso, come una freccia scagliata verso un bersaglio.

Questo fine è Gesù, Figlio di Dio, “nato da Maria Vergine”. Tuttavia, ci ricorda Matteo, egli è anche figlio di Davide e figlio di Abramo, perché Giuseppe, della casa di Davide, pur non essendo il suo vero padre, gli dà il nome. Questo basta perché la promessa fatta ad Abramo e a Davide si possa compiere in Gesù, nonostante le tante infedeltà di Israele.  È la promessa di un discendente che avrebbe governato per sempre sulla casa di Israele. Un potere eterno, che non può essere quindi un potere umano.

Come si realizza questa promessa? Attraverso una “nuova creazione”! Dio, con il concepimento della Vergine Maria, dà inizio a una nuova creazione, che, come era avvenuto nella prima creazione, ha come protagonisti un uomo e una donna: Gesù e Maria. Con una differenza, però, non da poco: l’uomo è anche il Figlio di Dio e la donna è una vergine ed è sua Madre.

Subito dopo la genealogia, infatti, Matteo annuncia un epilogo inaudito: il Cristo non è figlio secondo la carne di Giuseppe, ma è concepito da una vergine e dallo Spirito Santo. La sua persona compie la vertiginosa profezia isaiana dell’Emmanuele: egli è il “Dio con noi”!

Ecco la grande novità, rispetto alla prima creazione! È ben espressa da san Paolo: «Il primo uomo – [Adamo] – è stato tratto dalla terra ed è fatto di terra; il secondo uomo – [Gesù] – viene dal Cielo» (1Cor 15,47) e da una vergine.

Maria è la nuova Eva, perché ha sempre obbedito alla Parola di Dio e in questo modo ottenne il frutto della nostra salvezza. Scrive infatti san Girolamo: «Un uomo solo è stato atterrato per opera di una donna, ora invece per opera di una donna tutto il mondo è stato salvato. Se ti viene in mente Eva, pensa a Maria; quella ci scacciò dal paradiso, questa ci portò al cielo».

Come per il peccato di Adamo ed Eva il male è entrato nel mondo e ha contaminato la prima creazione, così per l’obbedienza di Gesù e Maria la creazione è stata restaurata.

Scrive sant’Anselmo, dottore della Chiesa: «Dio aveva potuto creare tutte le cose dal nulla, ma dopo la loro rovina non volle restaurarle senza Maria. Dio, dunque, è il padre delle cose create, Maria la madre delle cose ricreate. Dio è padre della fondazione del mondo, Maria la madre della sua riparazione…».

Potremmo dire che il concepimento e la nascita di Maria segnano quindi l’inizio della nuova creazione, come l’aurora segna l’inizio di un nuovo giorno. Certo, non è da confondere la luce dell’aurora con il sole. Tuttavia l’aurora e il sole sono profondamente uniti e non c’è aurora senza sole. Il Montfort arriva ad affermare che Maria è “così intimamente unita a Gesù, che si potrebbe più facilmente separare la luce dal sole o il calore dal fuoco”, che separare Maria da Gesù. Ella è «tutta relativa» a Dio e a Gesù, e sorge più bella dell’aurora perché è la “donna vestita di sole” (Ap 12,1), il sole della grazia di Dio.

Essere cristiani vuol dire lasciare che lo Spirito Santo renda anche noi nuove creature e lo Spirito opera nel modo più grande dove c’è fede in Gesù e amore tenero e filiale per Maria, cioè laddove c’è una profonda comunione con il nuovo Adamo e la nuova Eva. Scrive San Luigi Maria Grignion nel suo Trattato della vera devozione a Maria (nn. 217-218) che laddove lo Spirito Santo trova Maria, la sua cara Sposa, nelle anime, «discenderà con abbondanza e le ricolmerà dei suoi doni». «Se Maria, albero di vita, è ben coltivata» nelle nostre anime, da questo albero nascerà il frutto benedetto del suo seno: Gesù Cristo. È in Cristo e per mezzo di Maria che i santi «vengono formati e modellati» (cfr. nn. 217-218).

Prega per noi, Vergine Santissima, perché amiamo Dio con tutto il cuore in modo che anche la nostra vita possa essere una “storia di salvezza”: si compiano in noi le promesse di Cristo e “tutto” possa “concorrere al nostro vero bene”. Amen.

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