IL DESIDERIO CHE DIVIENE PREGHIERA
Ci sono grazie che il Signore dona solo se gliele chiediamo, perché possono essere accolte quando incontrano un desiderio vivo del cuore umano
Ogni preghiera, purché sgorghi dal profondo del cuore, viene accolta da Dio ed esaudita. Ma non sempre viene esaudita nei tempi e nei modi che noi vorremmo. Perciò il tentatore ci insidia con un pensiero letale, che corrisponde alle parole riportate nella prima lettura: «È inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall’aver osservato i suoi comandamenti…?». Ma un simile pensiero va allontanato dal cuore, perché denota una mentalità “mercantile”, non filiale: «Io faccio questo, ma tu, o Dio, mi devi dare quello!». Il figlio, invece, chiede sapendo che il Padre lo ascolta sempre e che gli darà ciò che ha chiesto solo se corrisponde al suo vero bene, altrimenti quella preghiera otterrà un frutto diverso, non meno grande di quello sperato.
Certo, come insegnava Sant’Agostino, la preghiera ottiene tanto più quanto è forte il desiderio che la anima e il desiderio si rafforza con l’insistenza e la perseveranza, a costo di essere “invadenti” nel bussare alla porta di Dio. È quanto insegna Gesù nel vangelo di oggi con la parabola dell’amico importuno che va a chiedere a un suo amico a mezzanotte di prestargli tre pani.
«Per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono», dice Gesù: «Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto».
Scrive santa Faustina nel suo Diario: «Ogni anima impetri per sé l’aiuto di una grazia attuale cooperante poiché qualche volta la grazia ordinaria non basta» (20-VI-1937). È un’affermazione ineccepibile sul piano teologico. Ci sono grazie che il Signore dona solo se gliele chiediamo, perché possono essere accolte quando incontrano un desiderio vivo del cuore umano. Come il sole può illuminare gli stami di una margherita solo se apre i suoi petali, così ci sono grazie che ci vengono concesse solo se le chiediamo, aprendo così il nostro cuore alla luce di Dio.
A volte si sente dire che non dovremmo chiedere nella preghiera, ma solo ringraziare. È falso! Chiedere è necessario ed è segno di vera umiltà, anche in risposta alle parole di Gesù. Se Lui ci dice: «Chiedete e vi sarà dato», come possiamo noi dire che non dobbiamo chiedere? Al contrario, quando ad esempio recitiamo il Santo Rosario, la preghiera prediletta dalla Santa Vergine (e quindi prediletta anche dall’Altissimo!), non dimentichiamoci mai di chiedere per noi o per altre persone le grazie che riteniamo necessarie per la nostra salvezza!
O Maria, Madre della Grazia divina e Regina del Santo Rosario, insegnaci a chiedere, con fiducia di figli a Dio gli aiuti attuali necessari per la nostra salvezza. Amen.