L’ascolto da cui nasce l’amore
La fatica di amare Dio è spesso dovuta, almeno in parte, al fatto che non ci mettiamo dinanzi a Lui in atteggiamento di ascolto
Mosè parla al popolo dicendo: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze».
Nel vangelo Gesù insegna che questo è il primo comandamento, il più grande. Generalmente tutta l’attenzione cade sul verbo “amare”: «Tu amerai il Signore, tuo Dio…». Ma nel primo comandamento c’è un altro verbo che lo precede, che non va dimenticato, il verbo “ascoltare”: «Ascolta, Israele!».
Se si dimentica il primo verbo, si cade in una visione volontaristica e dovremmo pensare che il primo comandamento consista nell’amare Dio su comando. Ma non è possibile amare su comando! San Giovanni scrive che amiamo Dio perché ci ha amati per primo (cfr. 1Gv 4,19).
Noi possiamo sperimentare l’amore di Dio prima di tutto ascoltandolo: ascoltare Dio è lasciarsi amare da Lui, è l’inizio dell’amore! Quindi nel primo comandamento ci viene detto: «Prima di tutto preoccupati di ascoltare Dio (“Ascolta!”, il verbo è al presente); così facendo “lo amerai”, “potrai amarlo” in avvenire!».
Se questo è vero, la nostra fatica di amare Dio non sarà dovuta, almeno in parte, al fatto che non ci mettiamo dinanzi a Lui in atteggiamento di ascolto?
Ascoltare Dio è aprire il cuore all’opera dello Spirito Santo, nel silenzio, contemplando i misteri del vangelo, in modo da sperimentare quanto siamo amati dal Signore! Questo accresce la fiducia nella sua potenza. Perciò, tanto più sapremo ascoltare, tanto maggiormente crescerà la nostra fede, perché – come scrive san Paolo – «la fede deriva dall’ascolto» (Rm 10,17). Perciò, anche l’amore deriva dall’ascolto.
Certo, ascoltare non è facile! Perché l’ascolto possa divenire il terreno su cui può germogliare il seme della Parola e dell’Amore è necessario che il nostro cuore si lasci solcare dall’aratro della pazienza, della benevolenza e del rinnegamento di noi stessi.
Nel vangelo di oggi, Gesù dice ai suoi discepoli che hanno poca fede e perciò non hanno ottenuto ciò che chiedevano nella preghiera. Se hanno poca fede è perché non sanno ancora ascoltare! Hanno sentito tante volte Gesù, ma non l’hanno ascoltato.
Per questo nell’episodio della Trasfigurazione, appena prima di quello odierno, dal cielo risuona un’esortazione: «Ascoltatelo!».
E noi? Ci limitiamo a “sentire” la Parola con gli orecchi o la ascoltiamo con il cuore?
In questo primo sabato del mese, chiediamo a Maria Santissima di insegnarci l’arte di ascoltare e meditare la Parola di Dio perché si accresca la nostra fiducia nel suo Amore. Amen.