LA GIOIA PIÙ GRANDE
Assomigliamo a Giona che si preoccupava solo di mantenere pure e intatte le tradizioni religiose di Israele, oppure il nostro cuore arde per la salvezza delle anime che non hanno mai conosciuto Gesù e l’amore di Dio?
Può essere utile confrontare il dispiacere di Giona per la conversione degli abitanti di Ninive e la prima richiesta del Padre nostro, riportato nel vangelo odierno: «Sia santificato il tuo nome».
Questa richiesta si potrebbe tradurre, con un linguaggio più vicino al nostro: «Padre… che tutti possano conoscere la santità del tuo nome: ovvero quanto sei grande, buono e misericordioso!».
Se il cuore di Giona fosse stato in sintonia con quello di Dio, si sarebbe rallegrato e avrebbe fatto festa anche solo per un peccatore pentito! Ma, evidentemente, il suo cuore assomigliava più a quello del figlio maggiore della celebre parabola lucana, che si rattrista perché ritiene che il figlio minore non meriti il perdono del padre.
Ci sarebbe peraltro da chiedersi se oggi gli uomini si convertirebbero a una predicazione come quella di Giona. Sarebbe probabilmente un fiasco, perché i nostri contemporanei deridono i cristiani quando li sentono parlare di “castighi di Dio” e “dell’inferno”.
La strada che il Concilio Vaticano II ci ha indicato per toccare i cuori dei contemporanei è un’altra: quella dell’annuncio della Bontà di Dio attraverso la santità di vita. Non è più il tempo per profeti arcigni e severi alla Giona, che operano per un mero senso del dovere, ma che non ardono del desiderio della gloria di Dio e della conversione dei peccatori. C’è bisogno di evangelizzatori come santa Faustina Kowalska, che – benché chiusa in un monastero – aveva un cuore che desiderava al di sopra di tutto che gli uomini potessero convertirsi e conoscere l’infinita Misericordia di Dio e che quindi conduceva le anime a Cristo anche senza predicare a parole il Vangelo!
Nel suo Diario scrive: «Durante la santa Messa mi ha investito un tale ardore interiore d’amor di Dio e per la salvezza delle anime, che non riesco ad esprimere. Sento che sono tutta un fuoco, che combatterò contro ogni male con l’arma della Misericordia. Ardo dal desiderio di salvare le anime; percorro tutto il mondo in lungo e in largo e m’inoltro fino agli estremi di esso, fin nei luoghi più selvaggi, per salvare le anime. Lo faccio mediante la preghiera ed il sacrificio. Desidero che ogni anima esalti la Misericordia di Dio, poiché ognuno sperimenta su di sé gli effetti di tale Misericordia» (25 X 1936).
Mi chiedo: io assomiglio a Giona che si preoccupava solo di mantenere pure e intatte le tradizioni religiose di Israele, oppure il mio cuore arde per la salvezza delle anime che non hanno mai conosciuto Gesù e l’amore di Dio? Sono consapevole che non c’è gioia più grande in Cielo di quella di un peccatore che si converte, così come sulla terra non c’è gioia più grande di quella una madre o un padre che riabbracciano un figlio che credevano perduto?
O Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione, fa’ che anche il nostro cuore arda di questo desiderio della gloria di Dio e della salvezza delle anime. Amen!