Il Pane degli Angeli
Tutte le cose importanti hanno bisogno di una “preparazione”. I fidanzati si preparano in vista del matrimonio, lo studente si prepara per la prova esame, lo sportivo per la gara che lo attende, la famiglia per ricevere un ospite in casa…
Per i cristiani c’è un avvenimento supera che per importanza tutti gli altri e che richiede quindi una grande preparazione: è un patto nuziale, ma vale più di un matrimonio; è un dono immenso d’amore, ma anche una “prova” del nostro amore in risposta a questo dono; è un momento sublime, ma che comporta anche un combattimento, perché il demonio fa di tutto per rubarcelo; …è soprattutto un incontro con un Ospite divino! Questo avvenimento è la Santissima Eucaristia.
Nel Vangelo di oggi Gesù dà disposizioni ai suoi discepoli per preparare la Pasqua, che sarebbe stata in realtà la sua “ultima cena“, in cui avrebbe istituito la Santissima Eucaristia.
E oggi, con gioia, celebriamo questa bellissima festa del Corpo e Sangue di Cristo!
La Sequenza proclama: «Ecce Panis Angelorum | factus cibus viatorum: | vere panis flliorum,| non mittendus canibus»: «Ecco il pane degli angeli, | pane dei pellegrini, | vero pane dei figli: | non dev’essere gettato ai cani».
L’ultimo verso riprende le parole di Gesù: «Non date le cose sante ai cani» (Mt 7,6). Con il termine “cani” s’intende in primo luogo i pagani; ma non solo. Sono come cani coloro che si accostano all’Eucaristia senza alcuna preparazione. Non ci si può accostare a questo “pane dei pellegrini” senza riconoscere in esso il Corpo del Signore! San Paolo scrive: «Chi mangia e beve senza riconoscere il Corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna» (1Cor 11,29). Perché? Immaginiamo di ricevere un pacco regale da un amico e, nel momento stesso in cui lo riceviamo, senza nemmeno scartarlo, lo gettiamo per terra. È come se gli dicessimo: «Non m’interessa la tua amicizia! Non so cosa farmene del tuo regalo!». Chi si accosta alla santa Comunione senza pensare a cosa va a ricevere di fatto chiude il cuore a Gesù!
Nel Vangelo di oggi c’è un uomo con la brocca d’acqua, simbolo del Battesimo, perché nessuno può accedere al “piano superiore” e al banchetto eucaristico se non passa prima dalle acque del Battesimo e non indossa l’abito nuziale (cf. Mt 22,11-13). La prima preparazione consiste nell’esaminare il proprio cuore e nel chiedere perdono per i propri peccati. Se vi sono peccati gravi sulla coscienza è necessaria la Confessione, perché, come insegna San Tommaso nella Somma Teologica: «L’anima, se è in stato di peccato, peggiora la sua condizione ricevendo l’Eucarestia, invece di purificarsi» (cf. anche Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1385). Se non vi sono peccati gravi è sufficiente l’atto penitenziale all’inizio della santa Messa, che va vissuto con consapevolezza e intensità.
Un bel modo per prepararci alla santa Messa consiste nell’arrivare qualche minuto prima e nell’invocare l’aiuto della Santa Vergine. Santa Teresa di Gesù Bambino immagina la sua anima come una bimba di tre o quattro anni, tutta in disordine nei capelli e nei vestiti, vergognosa di presentarsi all’altare per ricevere Gesù. Ma fa ricorso alla Madonna e subito – scrive la santa – «la Vergine Maria si affaccenda attorno a me; mi toglie prestamente il grembiulino sudicio e riannoda i miei capelli con un bel nastro o anche con un semplice fiore… E ciò basta per farmi apparire graziosa e farmi sedere, senza arrossire, al banchetto degli Angeli».
Prepariamo sempre anche noi il nostro cuore per ricevere il Pane degli Angeli, perché tutta la nostra vita possa divenire un rendimento di grazie a Dio Padre, per Cristo e nello Spirito Santo. Amen.