don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 6 Gennaio 2022

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«Guarda la stella, invoca Maria!»

Il viaggio dei Magi è il nostro viaggio; è il viaggio di ogni credente. Chi crede in Dio lo cerca e Dio ama farsi cercare. Lo attesta, ad esempio, il Cantico dei Cantici, quello stupendo libro della Bibbia in cui Dio veste i panni dell’amato che si nasconde perché la sua innamorata lo cerchi e cercandolo si accresca il desiderio e l’amore. Chi ama non si stanca mai di cercare!

Si potrebbe dire che Dio ama giocare a nascondino con l’umanità e il posto preferito in cui si nasconde è il nostro cuore. Ma Dio si nasconde anche nelle persone e negli avvenimenti della nostra vita e soprattutto nei santi Sacramenti!

Quando si è fatto uomo, nascendo da Maria, si è nascosto molto bene. Nessuno poteva immaginare di trovare il Re del Cielo deposto su una misera mangiatoia! I pastori lo hanno trovato solo perché gli angeli hanno dato loro un annuncio. I Magi, invece, hanno dovuto cercarlo compiendo un viaggio di migliaia di chilometri.   

Anch’essi, però, avevano avuto un suggerimento importante: la stella. Al di là del segno astronomico, nel significato letterale del testo, anche perché la parola “magi” significa “astrologi”, la stella è carica di significato spirituale. Dio non lascia mai mancare delle stelle nella nostra vita, affinché possiamo incamminarci verso la verità e verso suo Figlio Gesù. Le stelle sono quelle persone che ci indicano, con la loro testimonianza di vita, i valori che contano; che ci aiutano a non perderci d’animo, a non guardare il nostro ombelico… ci aiutano a guardare in alto. Alcune di queste stelle, le più luminose, ci hanno indicato la via che porta a Gesù, e per esse è giusto ringraziare il Padre!

Ad un certo punto, tuttavia, la stella scompare e i Magi vivono un momento di crisi, di disorientamento… Hanno bisogno di un altro indicatore. Lo trovano nella Parola di Dio. Infatti, cercano il Re dei Giudei nel luogo più ovvio, Gerusalemme, la capitale della Giudea, ma i conoscitori della Bibbia dicono sorprendentemente che il Messia sarebbe dovuto nascere in una piccola città: Betlemme. La Parola di Dio – dice un salmo – è una «lampada» per i nostri passi e così lo è stato per i Magi in un momento di oscurità, mentre la stella era scomparsa.

«L’ignoranza della Scrittura è ignoranza di Cristo», insegnava san Girolamo. Se molti cristiani fanno fatica a trovare Gesù nella loro vita è perché non meditano tutti i giorni la Parola di Dio, come faceva la Beata Vergine Maria.

Ed ecco l’ultimo segno: proprio lei, la Madre di Gesù. Nel racconto si legge: «Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono».

Il viaggio era iniziato con la guida di una stella, «la sua stella»: la stella di Gesù, che conduce a Gesù. Come scrive san Bernardo, Maria è la stella per eccellenza che conduce a Gesù. Il modo più sicuro per andare a Gesù è chiedere a lei di guidarci. Maria ci insegnerà ad andare a Gesù meditando la Parola di Dio e i misteri della sua vita. E la nostra Betlemme, che significa “Casa del pane”, è la Santissima Eucaristia. La vera devozione a Maria ci conduce a prostrarci, come i Santi Magi, dinanzi a Gesù, nascosto nel segno della Santissima Eucaristia. Ecco un altro luogo in cui Gesù si nasconde: il più importante. Se lo riconosciamo presente nell’Eucaristia, lo riconosceremo anche nel nostro cuore! Maria sia la stella che sempre ci accompagna perché non ci stanchiamo mai di cercare Gesù in questo “nascondino” dell’amore che è la nostra vita.

«Chiunque tu sia, – scrive Bernardo – che nel flusso di questo tempo ti accorgi che, più che camminare sulla terra, stai come ondeggiando tra burrasche e tempeste, non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella, se non vuoi essere sopraffatto dalla burrasca! Se sei sbattuto dalle onde della superbia, dell’ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria. Se l’ira o l’avarizia, o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella del tuo animo, guarda Maria. Se turbato dalla enormità dei peccati, se confuso per l’indegnità della coscienza, cominci ad essere inghiottito dal baratro della tristezza e dall’abisso della disperazione, pensa a Maria. Non si allontani dalla tua bocca e dal tuo cuore, e per ottenere l’aiuto della sua preghiera, non dimenticare l’esempio della sua vita. Seguendo lei non puoi smarrirti, pregando lei non puoi disperare. Se lei ti sorregge non cadi, se lei ti protegge non cedi alla paura, se lei ti è propizia raggiungi la mèta». Amen.

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