don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 3 Ottobre 2021

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IMMENSO MISTERO

Il matrimonio cristiano si fonda sull’Amore crocifisso di Cristo e scaturisce dal mistero insondabile dell’unione di ogni battezzato con Gesù, grazie all’Eucaristia: un’unione talmente profonda da formare con Lui “una carne sola” 

«Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo».

Queste parole della prima lettura di questa domenica sono particolarmente intense dal punto di vista teologico e spirituale. Il significato pieno di ogni testo biblico deve riferirsi a Cristo. Ebbene, questa immagine della donna tratta dal fianco dell’uomo trova il suo pieno compimento nel Vangelo di Giovanni laddove si racconta della crocifissione e morte di Gesù e di un soldato che colpisce il fianco del Signore e dalla ferita da cui scaturiscono sangue ed acqua.

Già gli autori cristiani antichi sostenevano che questa pagina evangelica compie l’antica pagina della Genesi, nel senso che la donna tratta dal fianco di Adamo prefigura la Chiesa che è nata dal fianco di Cristo.

Il sangue e l’acqua che scaturiscono dal Cuore trafitto di Gesù ricordano il dono estremo di amore di Cristo e la profonda unione spirituale tra i battezzati – che formano la Chiesa – e Gesù. Noi siamo “consanguinei” di Cristo! Basti pensare a quello che accade quando ci accostiamo alla Santissima Eucarestia. Ci nutriamo della persona stessa di Gesù: del suo Corpo e del Sangue! Il Sangue di Dio circola in modo misterioso ma reale nella nostra persona! Davvero si attuano per noi le parole che Adamo pronuncia dopo la creazione di Eva: «È carne della mia carne!». Quando riceviamo la Santissima Eucarestia potremmo esclamare: «È carne della mia carne! La Carne di Dio è una cosa sola con la mia carne! Il Sangue di Dio è una cosa sola con il mio sangue».

Tutto questo è d’importanza fondamentale per comprendere il sacramento del matrimonio cristiano, di cui parlano sia la prima lettura che il Vangelo di oggi. San Paolo, nella lettera agli Efesini, ci dice che il mistero della Chiesa, cioè della profonda unità tra Cristo e battezzati, coincide con il mistero del matrimonio, cioè della unità tra l’uomo e la donna.

Ciò ha una conseguenza notevole: l’unità tra l’uomo la donna è resa possibile poiché si vive anzitutto l’unità e la comunione con Cristo, attraverso la Santissima Eucarestia.

Non solo. Se la Chiesa scaturisce dal fianco trafitto del Cristo crocifisso la stessa cosa si può dire del matrimonio cristiano. Esso nasce e si consolida a partire dal dono totale che gli sposi fanno l’uno all’altro, amandosi come Cristo ci ama dalla croce.

Ogni legame di comunione – come peraltro hanno mostrato anche gli studi scientifici degli etnologi – nasce e si consolida nella forma di una risposta a un dono gratuito. La Comunione tra gli sposi, e più in generale la Comunione tre battezzati, nasce come risposta al dono totale di Cristo dalla croce. Come lui si dona totalmente a noi, fino all’effusione del sangue, così noi dovremmo desiderare di donarci a Lui – e di donarci in Lui – senza limiti, come hanno fatto i martiri.

Il matrimonio cristiano dovrebbe fondarsi su questo: sulla volontà di donarsi l’uno all’altro a fondo perduto, senza condizioni, anche se si riceve ingratitudine e disprezzo, amare come Cristo, amare anche quando si è crocifissi, amare e perdonare, sempre e comunque! È chiaro che tutto questo è possibile solo se lo Spirito Santo opera in noi, se Gesù vive in noi attraverso la Santissima Eucarestia che riceviamo partecipando fedelmente alla Santa Messa.

C’è da chiedersi se gli sposi oggi siano consapevoli della sublimità e della grandezza del matrimonio cristiano! C’è da chiedersi se tanti matrimoni non falliscono proprio per il fatto che non sono fondati sin dall’inizio sull’amore crocifisso di Cristo, ma su ragioni umane. E le ragioni umane finiscono con l’indurire il cuore: come è accaduto a quegli israeliti che chiedono a Mosè una norma per ripudiare la propria moglie!

Quando in un rapporto di coppia subentrano calcoli umani, si mettono al centro le pretese personali e ci si dimentica della vocazione fondamentale al dono di sé, è quasi inevitabile che quel legame di comunione vada in crisi.

«Questo mistero è grande! Lo dico in rapporto a Cristo e alla Chiesa!» (Ef 5,32). Sono le parole con cui San Paolo mette in rapporto il mistero del matrimonio con il mistero di Cristo e della Chiesa. Sì, entrambi sono un “mistero”. Che cosa significa questa parola? Il mistero non è qualcosa che non si comprende, qualcosa di oscuro, ma una realtà grande e luminosa, talmente bella e grandiosa che non possiamo comprenderla pienamente. Del mistero vediamo soltanto qualcosa di visibile, consapevoli che la realtà più vera e profonda di esso è invisibile agli occhi. Come quando guardiamo il cielo stellato: già ci sembra una grande cosa, ma in realtà la scienza ci ricorda che dietro quei puntini luminosi c’è un numero incalcolabile di galassie, di stelle e pianeti, una realtà immensa che nemmeno riusciamo a immaginare.

O Maria, Madre della Chiesa e Regina della famiglia, aiutaci a comprendere sempre meglio la grandezza dei misteri che celebriamo nella fede e che ci rendono una cosa sola con Cristo, tuo Figlio nostro Signore. Amen.

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