FULMINI E RIGORE
Viviamo in un tempo in cui siamo chiamati ad annunciare la Misericordia di Dio, non ad attendere che Dio faccia scendere i suoi fulmini contro i peccatori.
Continua la profezia di Zaccaria sulla nuova Gerusalemme e su Giuda, attraverso un linguaggio ricco di immagini simboliche e di metafore. Si legge: «In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: “Vogliamo venire con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi».
È un testo notevole, in cui s’intravede che il progetto di Dio di regnare su tutte le nazioni, non solo su Israele. Israele, semmai, è lo strumento per giungere a questo fine. La Chiesa è il “nuovo Israele” di cui Dio si serve perché il Fuoco del suo Amore si propaghi per tutto il mondo e Dio regni nei cuori degli uomini.
C’è da chiedersi se le parole citate possono essere oggi applicare alle nostre comunità cristiane e a ognuno di noi. Come sarebbe bello se qualcuno, vedendo il nostro modo di vivere, il nostro amore per Gesù, la nostra bontà e carità, ci dicessero: “Vogliamo venire con voi, perché Dio è con voi”!
E invece, eccoci qui, talora più preoccupati di individuare i nemici che di attirare nuovi amici a Gesù, più intenti nel giudicare le cose che non vanno nella Chiesa, invece di darci da fare per evangelizzare e promuovere la preghiera, che è la via migliore per “riparare” i peccati e per condurre le persone a Gesù.
A volte siamo simili a Giacomo e Giovanni che dinanzi ai samaritani che non vogliono accogliere Gesù dicono: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». «Ma – annota l’evangelista – [Gesù] Si voltò e li rimproverò».
A Gesù – che è dolce e umile di cuore – non piacciono quelli che si ergono a giustizieri della Chiesa e dell’umanità! Non gli piacciono i bulli e i fustigatori!
Viene in mente un passo del Diario di Santa Faustina Kowalska in cui Gesù le dice che è passato il tempo in cui Dio fa scendere i fulmini dal cielo: oggi fa scendere la sua misericordia. Ecco le sue parole: «Nell’Antico Testamento mandai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l’umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso…» (3.II.38).
Vengono in mente anche le parole con cui il “Papa buono”, San Giovanni XXIII ha inaugurato il Concilio Vaticano II: «Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore…».
C’è da chiedersi se stiamo vivendo le parole di Gesù e la spiritualità del Vaticano II oppure se preferiamo i fulmini e il rigore, come se fossimo rimasti all’Antico Testamento, a prima di Cristo.
«Oggi mando te a tutta l’umanità con la Mia Misericordia» dice Gesù a ognuno di noi. Ci manda a tutti quelli che incontreremo affinché annunciamo la sua Misericordia, tramite le nostre parole, gli atteggiamenti e il comportamento.
O Maria, Madre della Misericordia, insegnaci a comportarci in modo che le persone che incontriamo possano essere attirare a Dio e al suo Amore. Amen