don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 23 Luglio 2021

825

Il vaso della vita

La vocazione ha a che fare con un desiderio di assoluto che ogni uomo avverte nel proprio cuore e che può trovare una risposta piena solo nell’amore totale e incondizionato per Gesù Cristo. 

«Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me».

Queste parole della Lettera ai Galati di San Paolo, della prima lettura, sono una chiave per comprendere, almeno in parte, la straordinaria vita di Santa Brigida di Svezia.

Solo considerando che il Cristo crocifisso viveva in lei si può spiegare una vita tanto bella, piena e intensa!

Sposata in giovane età, ebbe otto figli che educò in modo esemplare. Associata al Terz’Ordine di san Francesco, dopo la morte del marito si diede a una vita più ascetica e contemplativa, pur rimanendo nel mondo. Fondò un ordine religioso, intraprese eroici pellegrinaggi a scopo di penitenza, girò l’Europa ammonendo e consigliando re, principi e papi e visse esperienze mistiche singolari, alcune delle quali sono state raccontate nelle sue opere.

Il Vangelo della sua festa è quello della vite e dei tralci. Questo ci deve fare riflettere!

Gesù ci dice oggi: «Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, mentre senza di me non potete far nulla!».

La vita di santa Brigida ha portato frutti in abbondanza perché si è sempre preoccupata prima di tutto di rimanere in Gesù, cioè di fare di lui l’unico  Signore della sua vita, rispondendo così alla vocazione fondamentale di ogni battezzato: la vocazione alla santità. La vocazione non consiste tanto nello sposarsi o nel non sposarsi, nell’avere figli o nel non averli, nell’essere nel mondo o in un monastero… La vocazione ha a che fare con un desiderio di assoluto che ogni uomo avverte nel proprio cuore e che può trovare una risposta piena solo nell’amore totale e incondizionato per Gesù Cristo. 

Se uno – sull’esempio di santa Brigida e di tutti i santi – si dona totalmente a Gesù e medita ogni giorno la sua Passione d’Amore, sarà in grado di vivere ogni condizione di vita che la Provvidenza gli riserva nel migliore dei modi, e porterà frutti in abbondanza, perché affronta le contrarietà non recriminando o lamentandosi ma offrendosi al Padre in semplicità e letizia, con la forza del Cristo crocifisso che vive in lui.

Nei suoi scritti santa Brigida insegna che colui che medita la Passione di Gesù vince gli affetti disordinati del proprio cuore e corre con gioia verso il cuore di Dio (cf. Libro VI, 101). È come un «vaso vuoto» che si rimpie di Dio perché lo desidera «sopra ogni cosa». Infatti, insegna la santa compatrona di Europa, lo Spirito Santo «non entra in chi è colmo» di orgoglio ma in chi si svuota di se stesso (cf. Libro VI, 36). Serve a poco o a nulla anche accostarsi all’altare del Signore se il nostro cuore «è vuoto di Dio ed è pieno di vanità mondane» (Libro VII, 27).

Mi chiedo: Il mio cuore è come un “vaso vuoto” che porta impresso il sigillo della croce di Gesù, in cui lo Spirito Santo può entrare, oppure è un vaso pieno di orgoglio e vanità, che chiude l’ingresso allo Spirito Santo?

Preghiamo con le bellissime parole dell’orazione colletta: «O Dio, che hai guidato santa Brigida nelle varie condizioni della sua vita, e nella contemplazione della passione del tuo Figlio le hai rivelato la sapienza della croce, concedi a noi di cercare te in ogni cosa, seguendo fedelmente la tua chiamata! Amen».

Fonte