PRENDERE IL LARGO
L’anima non può prendere il largo nell’oceano dell’amore di Dio se rimane ancorata ai risentimenti e non cerca, laddove è possibile, di trovare un accordo con i propri fratelli
«Non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio».
Questo celebre versetto di san Paolo – proclamato oggi nella prima lettura – non si riferisce alla condizione dell’Apostolo, ma alla condizione umana in generale, quando è priva della grazia di Cristo.
Per comprendere che cosa sia il peccato si può partire proprio da queste parole. Il peccato è una dissociazione interiore, in cui da una parte si desidera il bene e dall’altra ci si rende conto che non si è in grado di attuarlo.
«Me infelice!», esclama perciò Paolo per descrivere questa triste situazione esistenziale, con la domanda inevitabile: «Chi mi libererà da questo corpo di morte?!»
Ed ecco la risposta: «Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!». Gesù Cristo soltanto può liberarci da questa condizione di infelicità che è il peccato!
Mentre la lettera ai Romani ci apre il cuore alla fiducia e alla lode alla misericordia di Dio, nel vangelo troviamo un monito da prendere seriamente: «Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato – dice Gesù – lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
La grazia di Cristo ci consente di compiere il bene che desideriamo, ma dobbiamo sempre fare i conti, fino alla fine della vita, con il nostro libero arbitrio. Dobbiamo scegliere ogni giorno di rimanere radicati in Lui, tramite l’impegno nel mettere in pratica i suoi insegnamenti. Uno degli insegnamenti più importanti che Gesù ci ha lasciato è quello relativo all’esigenza del perdono e della riconciliazione. È sintetizzano magnificamente dall’esortazione di Paolo, proprio nella Lettera ai Romani: «Per quanto dipende da voi – scrive – vivete in pace con tutti!» (Rm 12,18).
Come un vascello non può prendere il largo se è ancorato al fondale, così l’anima non può prendere il largo nell’oceano dell’amore di Dio se rimane ancorata ai risentimenti e non fa di tutto per trovare un accordo con i propri fratelli. Certo, laddove è possibile, perché non sempre lo è. Peraltro, Gesù non dice che è necessario trovare un accordo, ma dice: «Cerca di trovare un accordo»!
Il passo citato allude implicitamente al Purgatorio: è il “carcere” riservato a chi muore senza la volontà di perdonare le offese ricevute. Dovrà pagare il debito della carità fino all’ultimo spicciolo, per entrare nel suo Regno di Dio, che è il Regno dell’Amore.
Maria, Madre della Divina Grazia, fa’ che avanziamo nella nostra lotta verso il peccato, perché possa consolidarsi nei nostri cuori la vera libertà e la pace. Amen!