don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 22 Giugno 2021

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La via stretta… e benedetta!

Anche nel racconto di oggi Abramo è un modello di fede. La fede, infatti, riguarda non solo il rapporto con Dio, ma altresì il modo con cui ci rapportiamo con il prossimo e con i beni materiali. Gesù lo afferma chiaramente: dobbiamo scegliere in questa vita se credere in Dio o nelle ricchezze. Non possiamo servire al tempo stesso due padroni. «Non si può servire Dio e Mammona!» (cf. Lc 16,13).

Chi pone la ricchezza, i beni e i piaceri del mondo al posto di Dio finisce con il compromettere anche il rapporto con il prossimo. Capita, infatti, che due familiari non si parlino più per un pezzo di terra o per qualche migliaio di euro… Che stoltezza! Come si può pensare che il denaro sia più importante di un fratello?

Abramo non cade in questa tentazione. Egli era molto ricco, come lo era suo nipote Lot, e quando si rende conto che questa ricchezza comincia a causare rivalità tra le due famiglie, decide di dividere il territorio in cui abitavano e di lasciare al nipote il privilegio di scegliere la sua parte. «Allora Lot – si legge nel racconto – alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte…  Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano…».

Il nipote sceglie quindi la terra fertile e lascia ad Abramo quella più arida. Secondo i canoni mondani, Abramo è stato uno sprovveduto, perché non ha fatto i propri interessi… In realtà, davanti a Dio ha agito con saggezza, perché ha custodito il tesoro più importante: la comunione con il nipote. Per questo la benedizione di Dio è rimasta su di lui. Viceversa, la scelta opportunista di Lot si rivelerà alla fine insipiente.

Nel vangelo di oggi Gesù dice: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

Lot ha scelto la via larga e spaziosa, sulla quale però alla fine molti dei suoi familiari hanno trovato la morte, perché nel territorio da lui scelto sorgevano le città di Sodoma e Gomorra, i cui abitanti «peccavano molto contro il Signore». Molti membri del clan di Lot si erano lasciati traviare dai costumi perversi dei sodomiti. Ora – come scrive san Paolo – «il salario del peccato è la morte!» (Rm 6,23), da intendere anche e soprattutto come morte spirituale, e soltanto Lot e pochi altri familiari sono risparmiati – anche grazie all’intercessione di Abramo (cf. Gn 18) – perché si mantengono giusti.

Pur essendo vissuto quasi duemila anni prima di Gesù, Abramo mette in pratica la sua regola d’oro, che riassume tutto l’insegnamento della Bibbia: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro!».  

È la strada dell’amore crocifisso, una strada stretta e angusta, che comporta a volte grandi sacrifici. Ma non esitiamo a percorrerla ogni giorno perché è una strada benedetta: meglio una strada impervia che porta alla vita, che una strada facile che porta alla perdizione!

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