don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 21 Luglio 2021

649

Il Cielo sulla terra

“Quando mi trovo dinanzi all’Ostia santa vedo solo un pezzo di pane e oppure vedo il mio Dio che si dona a me nel Pane del Cielo?

«Fece piovere su di loro la manna per cibo e diede loro il pane del cielo».

Sono parole del Salmo 77, proclamate oggi nella liturgia eucaristica, che riassumono il contenuto della prima lettura e anticipano in modo meraviglioso il Mistero eucaristico istituito da Gesù. Scrive Sant’Ambrogio: «Chiediti se sia più eccellente il pane degli angeli mangiato dagli Ebrei nel deserto o la carne di Cristo…. Quella manna veniva dal cielo, questo Corpo è al di sopra del cielo. […] è [perciò] migliore il corpo del Creatore della manna del cielo» (cfr. Trattato sui misteri, nn. 43.47.49).

È impossibile rendersi di conto di quanto sia grande e preziosa la realtà della santissima Eucaristia! Ma ci pensiamo? Essa è il «Corpo del Creatore»! Tutta la creazione non vale quanto quel pezzo di pane, perché in realtà non è pane, ma la persona gloriosa di Cristo! L’Eucaristia è l’unica realtà sotto il cielo che è sostanzialmente “celeste”, soprannaturale. È il Cielo che discende sulla terra. Sulla terra non c’è niente di più grande della Santa Messa.

Sant’Alfonso de’ Liguori arriva ad affermare: «Dio stesso non può fare che vi sia un’azione più santa e più grande della celebrazione di una Santa Messa».

Se la Messa è così grande perché non sempre santifica e cambia le persone? …anzi capita di incontrare fedeli che vanno a Messa tutti i giorni che sembrano più cattivi di chi non ci va! Il difetto non sta evidentemente nel sacramento, ma nelle disposizioni con cui viene ricevuto!

La parabola del seminatore, nel vangelo di oggi, può essere applicata non solo alla Parola di Dio ma anche all’Eucaristia e ai sacramenti in genere. Se ci accostiamo alla santa Comunione mentre pensiamo a tutt’altro, il nostro cuore è come una strada polverosa e quella Comunione è inutile, se non addirittura dannosa. Se ci accostiamo senza un proposito fermo e sincero di osservare i comandamenti di Dio, il nostro cuore è come un terreno sassoso, il cui germoglio seccherà ben presto sotto il sole delle prime tentazioni. Se quando ci accostiamo alla santa Comunione non coltiviamo il senso della presenza di Gesù lungo la nostra giornata, gli affanni quotidiani soffocheranno la vita sacramentale e non ne trarremo alcun frutto.

Solo se sapremo preparare il cuore per ricevere nel modo migliore il Pane del Cielo e sapremo tener vivo questo fuoco d’amore lungo la giornata, allora il sacramento sarà come un seme caduto su un terreno buono e porterà abbondanti frutti di conversione.

Un sacerdote bresciano, recentemente scomparso, esperto di botanica, un giorno trovò in Val Camonica un fiore rarissimo (in Italia): la Linnaea borealis. Quando se lo trovò davanti provò una grandissima gioia, perché da una vita coltivava la speranza di trovarlo! Eppure, per un escursionista profano si presenta come un banale fiorellino rosaceo.

 Tutto dipende dal modo con cui guardiamo una realtà: se la guardiamo solo con gli occhi o anche con il cuore!

Mi chiedo: quando mi trovo dinanzi all’Ostia santa, che cosa vedo e che cosa provo? Vedo solo un banale pezzo di pane e perciò non provo nulla oppure vedo il mio Dio che in quel momento si sta per donare a me nel Pane del Cielo e sento il cuore battere di gioia e di trepidazione?

Fonte