Dopo la morte della madre Sara, Isacco, tramite il suo servo, incontra e conosce Rebecca, che diverrà sua moglie. Abramo aveva preannunciato al suo servo che il Signore lo avrebbe guidato, per dare a Isacco una moglie tra la sua parentela.
Quanto è accaduto a Isacco accade ad ogni credente. Perché chi si affida a Dio sa che non ci sono incontri casuali nella vita, ma solo incontri provvidenziali. Tutto avviene secondo un piano divino. La moglie e il marito non sono soltanto scelti, ma ricevuti dalle mani di Dio. Così un amico o un’amica, un fratello o una sorella…
E questo vale anche per persone che non camminano sulla strada di Dio, per quelli che sono ritenuti “peccatori”, come ci insegna Gesù nel vangelo di oggi. Egli, infatti, – chiamando Matteo, il pubblicano, e sedendo a mensa con i pubblicani e i peccatori – ci dà l’esempio affinché superiamo qualsiasi barriera morale dinanzi alle persone che Dio mette sul nostro cammino.
«Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati», dice. Dovremmo perciò sempre guardare alle persone che sbagliano e che non vivono secondo la legge di Dio, come a persone “malate”, verso cui non possiamo che provare sentimenti di tenerezza e affetto e a cui Dio ci invia per portare l’amore del Cuore di Gesù. A differenza di Gesù, tuttavia, non dobbiamo mai dimenticare che anche noi siamo poveri peccatori: siccome il Signore ci perdona tanto anche noi ci accostiamo in tutta umiltà ai fratelli che incontriamo e non li giudichiamo. Sappiamo di essere indegni strumenti attraverso cui Cristo può ricondurre a sé coloro che mette sul nostro cammino.
Il Signore è il “grande Tessitore”, che intreccia i cammini degli uomini: se siamo docili alla sua Divina volontà, camminando nell’umiltà, nell’obbedienza e nella misericordia, egli farà della nostra vita un arazzo meraviglioso.