Strumenti dell’Amore
Quando attraversiamo un tempo di prova non cadiamo nella mormorazione, come fecero gli Israeliti nel deserto, ma chiediamo a Dio di renderci strumenti per i fratelli che incontriamo sul nostro cammino.
Gli Israeliti nel deserto sono nauseati dalla manna. Ciò che in un primo tempo era stato accolto con entusiasmo come uno dono del Cielo, alla lunga è causa di malcontento e mormorazione. Essi dicono a Mosè: «Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cetrioli, dei cocomeri, dei porri, delle cipolle e dell’aglio. Ora la nostra gola inaridisce; non c’è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna!».
Il viaggio di Israele nel deserto è una grande metafora del pellegrinaggio terreno del popolo di Dio e di ogni credente. Può arrivare per tutti il tempo in cui siamo tentati di lamentarci con il Signore perché la vita sembra donare meno di ciò che sembrava promettere. Gli Israeliti avevano dapprima mormorato contro Mosè e contro Dio perché temevano di morire di fame e il Signore aveva inviato la manna. Ora si lamentano perché vogliono mangiare carne e il Signore invierà le quaglie.
Il problema di Israele è un problema di “fede”: non crede fino in fondo che il Signore possa provvedere al popolo che ha liberato. Non crede nel nome che Egli ha rivelato a Mosè: «Io sono Colui che sono», cioè «Io sono colui che sarà sempre in mezzo al suo popolo», che non lo abbandonerà mai.
Gesù dice nel vangelo di oggi ai discepoli: «Voi stessi date loro da mangiare!». Per compiere la moltiplicazione dei pani e dei pesci ha bisogno del loro contributo.
Ecco un modo alternativo di reagire, rispetto alla mormorazione, quando si attraversa un tempo di prova: essere disponibili per divenire strumenti della Divina Provvidenza. Come un pittore ha bisogno di un pennello per produrre la sua opera d’arte, così il Signore ha bisogno di noi per compiere la sua opera provvidenziale nel mondo.
La Parola di oggi ci ricorda che dovremmo imparare a rispettare i tempi e i modi con cui Dio opera nella nostra storia, senza lamentarci perché le cose non vanno al presente secondo le nostre aspettative. Inoltre, siamo chiamati a credere che Gesù ha bisogno di noi per rinnovare i prodigi della sua misericordia laddove viviamo ogni giorno. Non siamo solo beneficiari della Divina Provvidenza ma anche suoi strumenti!
Posso pregare dicendo: «Signore, so che mai mi abbandonerai in questo cammino nel deserto verso la Terra Promessa! Allontana da me la mormorazione e rendimi strumento nelle tue mani provvidenti per i fratelli che metti sul mio cammino. Amen.