La calma dei forti
«Nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza!» (Is 30,15)
La liturgia di oggi – nella prima lettura e nel vangelo – ci parla di due nemici della fede: la mormorazione e la richiesta pretenziosa.
La mormorazione è il modo con cui reagiscono gli Israeliti, mentre erano accampati presso il mare, quando vengono raggiunti dagli Egiziani. «È forse perché non c’erano sepolcri in Egitto che ci hai portati a morire nel deserto? ….è meglio per noi servire l’Egitto che morire nel deserto!». Mosè rispose: «Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza del Signore, il quale oggi agirà per voi; … il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli».
Dinanzi a un grande ostacolo, dove non s’intravede una via d’uscita, siamo tentati di reagire con la mormorazione contro Dio e i suoi rappresentanti. Ma l’uomo di fede non sceglie questa strada. Cerca, invece, di stare calmo, di allontanare la paura e di infondere tranquillità a chi ha accanto, perché sa, nel profondo del proprio cuore, che non c’è problema che Dio non possa risolvere. L’uomo di fede dinanzi alle prove non devia a destra o a sinistra, ma rimane fedele Dio e ai suoi rappresentanti. Segue la strada che consigliava sempre il grande San Pio da Pietrelcina a chi era tentato di mormorare contro la Chiesa e i suoi pastori: «Lascia tutto nelle amorose mani della Provvidenza!».
La richiesta pretenziosa è la reazione degli scribi e dei farisei al ministero di Gesù. Gli dissero: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno!». Il problema non è la richiesta del segno in quanto tale, anche perché nella Bibbia troviamo episodi di uomini di fede che chiedono a Dio un segno, come il giudice Gedeone (cf. Gd 6,36-40). Dio stesso invita Acaz a chiedere un segno (cf. Is 7,11). Il problema è quel «vogliamo»: è la pretesa pretenziosa e orgogliosa che Dio, o i suoi rappresentanti, facciano ciò che noi vogliamo. Invece di dire «Sia fatta la tua volontà!», diciamo «Sia fatta la nostra volontà!».
Tra mormorazione e richiesta pretenziosa c’è un forte legame, perché chi pretende qualcosa da Dio e dai suoi rappresentanti e non la ottiene cade nella mormorazione e inizia a gettare fango, a prendersela con Dio e e con i suoi pastori.
Se ci si trova all’improvviso dinanzi a un orso, la prima cosa da evitare, per non essere sbranati, è agitarsi, urlare e mettersi a correre. Occorre invece stare calmi, immobili o muoversi molto lentamente. Similmente, dinanzi al nemico infernale, occorre reagire con la calma della fede, con la fiducia in Dio.
Dice, infatti, il Signore, nel libro del profeta Isaia: «Nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza!» (Is 30,15).
Aiutaci, Signore, a vedere la tua bontà anche laddove siamo tentati di vedere solo l’opera del nemico! Fa’ che, dinanzi agli ostacoli della vita, non cadiamo nell’agitazione, nella mormorazione e nella disobbedienza, ma rimaniamo calmi e camminiamo nella fedeltà, confidando nella potenza del tuo Amore! Amen.