Il riposo del cuore
Il nostro cuore ha bisogno ogni giorno di andare a Gesù, in disparte, per riposare in Lui e trovare pace.
Una delle immagini più ricorrenti nella Scrittura per rappresentare il rapporto dell’uomo con Dio è quella delle pecore e del pastore.
Perché?
Perché come le pecore non possono vivere nella pace senza un pastore, così l’uomo non può trovare pace senza Dio.
La parole del Salmo 22 hanno un fondamento nella realtà, perché le pecore non sono animali autonomi: hanno bisogno di una guida che le conduca a pascoli erbosi e ad acque tranquille, lungo un cammino sicuro, lontano dai pericoli. La sola presenza del pastore infonde loro pace e sicurezza.
La condizione dell’uomo è analoga. Egli dimora nella pace quando si sente guidato verso una meta da qualcuno più grande di lui, che lo ama e lo custodisce.
Un’idea deleteria che sta devastando l’umanità da qualche secolo è quella che l’uomo dovrebbe emanciparsi da Dio: che non ha bisogno di un “dio” che si prenda cura di lui, che lo guidi e lo protegga. L’uomo – dicono gli illuministi e gli illuminati di ogni tempo – può essere totalmente se stesso se si scrolla di dosso ogni credenza religiosa, limitandosi a seguire i dettami della sola ragione! Ed è così che – grazie a queste idee – le parole del vangelo di questa domenica suonano di un’attualità disarmante: «Gesù vide una grande folla ed ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore».
Davvero l’umanità di oggi è degna di “compassione” perché appare come una moltitudine immensa di pecore senza pastore! O meglio: siccome l’uomo in realtà non può vivere senza un pastore, al posto di Dio ecco che hanno preso il posto tanti falsi pastori e falsi maestri.
E così, alcuni di coloro che si vantano di non credere più in Gesù, cercano la pace in tecniche di meditazione mutuate da religioni orientali o da tradizioni esoteriche, esponendosi a danni enormi sul piano spirituale (come sanno, per esperienza, gli esorcisti!), oppure pensano di trovare la serenità in un preparato pseudo-scientifico acquistato in farmacia, rivolgendosi a maghi e cartomanti o seguendo il personaggio eccentrico e carismatico che dice cose nuove e diverse da quelle che la Chiesa ha sempre insegnato… Insomma, abbandonando Dio si va dietro a falsi pastori, che – come si legge nella prima lettura – «fanno perire e disperdono il gregge».
È proprio vero quanto scriveva Gilbert Chesterton: «Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto!».
Mentre il grande sant’Agostino, un uomo che per trent’anni si era illuso di trovare la pace e la libertà facendo della ragione il proprio “dio”, apriva le sue Confessioni con le celebri parole: «Ci hai fatti per Te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te!» (I,1,1). E più avanti esclama: «Cosa sono io per me stesso senza Te, se non una guida verso il precipizio?» (IV, 1,1). Egli viene ricondotto al vero pastore, grazie sant’Ambrogio, di cui scrive: «A lui ero guidato inconsapevole da Te, o Signore, per essere da lui guidato consapevole a te» (V, 13,23).
Chiediamo a Dio che ci invii santi sacerdoti, santi vescovi, che possano guidarci a Cristo, che è – come scrive san Pietro – «pastore e custode delle nostre vite» (cf. 1Pt 2,25)! I veri e santi pastori li si riconosce dal fatto che non conducono a se stessi, divenendo causa di divisione nel gregge, ma a Cristo, colui che – come si legge nella seconda lettura – è «la nostra pace», Colui che abbatte ogni «muro di separazione».
«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’!». Ecco le parole che rivolge ad ognuno di noi Gesù, il nostro buon pastore. Nei momenti di stanchezza ripetiamo nel nostro cuore con il salmista: «Solo in Dio riposa l’anima!» (Sal 62,2). Non è sufficiente andare in vacanza! Non basta il riposo psico-fisico e il ricorso a mezzi umani per trovare la pace che il nostro cuore desidera.
Solo in Gesù, pastore della nostra vita, possiamo trovare il vero riposo per il nostro cuore! Come il corpo ha bisogno ogni giorno di rigenerarsi con il riposo notturno, così la nostra anima, la parte più intima di noi stessi, ha bisogno ogni giorno di andare a Gesù, in disparte, per riposare in Lui e trovare pace.