LA MORTE MA NON I PECCATI
È nell’incontro vivo e intimo con Gesù che il cuore si decide per la santità e comprende che la vera morte non è la fine della vita biologica, ma il trasgredire volontariamente la legge di Dio
«La morte ma non i peccati», scriveva san Domenico Savio all’età di 7 anni, in occasione della sua Prima Comunione. Aveva già ben compreso che – come scrive il salmista – «la Grazia vale più della vita»! (Sal 63,4). I figli del mondo si preoccupano prima di tutto della salute fisica e considerano beati coloro che vivono a lungo, ma chi ha conosciuto Cristo sa la longevità è un valore relativo. L’unica cosa che davvero conta è camminare nella grazia di Dio in modo da rimanere a lui fedele, specialmente nell’ora della morte.
Eleazaro, di cui parla la prima lettura, vissuto meno di 200 anni prima della nascita di Gesù, «uno degli scribi più stimati», a differenza di Domenico Savio era «avanti negli anni», ma come il ragazzo di don Bosco, preferiva morire piuttosto che trasgredire la legge di Dio; e la legge prevedeva allora, in ragione delle prescrizioni mosaiche, il divieto di mangiare carni suine.
Il narratore scrive: «Preferendo una morte gloriosa a una vita ignominiosa, [Eleazaro] s’incamminò volontariamente al supplizio…». Egli, in quel momento, pensava all’importanza di lasciare «ai giovani un nobile esempio».
È la morte di un martire!
Ogni battezzato dovrebbe avere il cuore di un martire e preferire morire piuttosto che commettere un peccato volontario. Mi chiedo: io sarei pronto a morire pur di non tradire Cristo? Oppure mi capita di tradirlo per molto meno? Ad esempio, per timore del giudizio altrui?
Zaccheo aveva tradito il Dio di Israele per l’idolo della ricchezza. Ma era infelice e il suo cuore inquieto lo aveva portato ad arrampicarsi come un bambinetto sul sicomoro, per vedere Gesù, sfidando ogni rispetto umano.
«Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua» – gli dice il Signore.
Mettiamo al posto del nome di Zacchèo il nostro nome.
Gesù ogni giorno vorrebbe fermarsi a casa nostra, ma perché questo avvenga bisogna che noi lo desideriamo. È nell’incontro vivo e intimo con Lui che il cuore si decide per la santità e comprende che la vera morte non è la fine della vita biologica, ma il trasgredire volontariamente la legge di Dio.
O Maria, Vergine fedele, ottienici di odiare il peccato con tutte le nostre forze per camminare sempre nella fedeltà a Cristo. Amen.