L’unico vero Sacrificio
Ci si accorge del falso tradizionalismo dai suoi effetti “tossici”, poiché lascia i cuori privi dell’amore fraterno e della pace spirituale.
«Misericordia io voglio e non sacrifici», dice Gesù nel vangelo di oggi, per giustificare il fatto che i suoi discepoli avevano raccolto delle spighe in giorno di sabato. Sono parole del profeta Osea, che denunciava i falsi culti di Israele: falsi perché venivano offerti molti sacrifici di animali in onore del Signore e al contempo non si osservavano i suoi comandamenti.
Ma cosa c’entra questo con le spighe raccolte di sabato? Si direbbe che è il contrario di quanto afferma Osea, perché Gesù sembra ammettere un’eccezione al decalogo!
Ma non è assolutamente così! È Lui, il figlio dell’uomo, la chiave per comprendere il vero e pieno significato del decalogo, che è l’amore verso Dio e verso il prossimo. Ma – come lo stesso Gesù dice altrove – i farisei avevano oscurato “il comandamento di Dio” in nome delle loro tradizioni umane (cf. Mc 7,8-13). Il falso tradizionalismo, in nome di un’osservanza scrupolosa delle norme morali e rituali, finisce con il soffocare il primo comandamento, quello dell’amore e la misericordia. Come già aveva detto anche il profeta Isaia, Gesù ci ricorda che Dio non sopporta «delitto e solennità» e che i sacrifici e «l’incenso» sono «un abominio» laddove manca la giustizia e la carità (cf. Is 1,11-17). Come alcuni riconoscono certi funghi velenosi, in tutto ai funghi buoni, solo dopo averli mangiati, per gli effetti dell’intossicazione, così il falso tradizionalismo, che è molto simile a quello vero, lo si riconosce quando lascia i cuori intossicati dal veleno dell’inquietudine e li priva della pace spirituale.
Uno solo è il sacrificio gradito a Dio: il sacrificio che porta a compimento l’antico rito della Pasqua prescritto dal Signore per evitare che gli israeliti fossero colpiti dallo «sterminatore»: è – come si legge nella Lettera agli Ebrei – «l’offerta del corpo di Gesù Cristo» fatta «una volta per sempre» sul Calvario (cf. Eb 10,10) e che si rinnova ogni volta che si celebra la Santa Messa.
L’unico Sacrificio d’amore di Cristo annulla i tanti sacrifici rituali non di rado animati dalla superbia e dalla vanagloria. La santissima Eucaristia è il vero sacrificio gradito a Dio perché in esso ci offriamo in unione a Cristo per impetrare misericordia per noi e per il mondo intero.
Mi chiedo: dinanzi al male e ai malvagi, giudico gli uomini in nome di un’osservanza formale a tradizioni umane, oppure mi offro in sacrificio d’amore, nell’osservanza dei veri comandamenti di Dio e della Chiesa, per invocare misericordia per i peccatori?