don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 14 Giugno 2021

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Il segreto dei diamanti

Il segreto della bellezza dei diamanti è l’enorme pressione che hanno subito sottoterra, tant’è che la qualità di un diamante dipende dalla sua durezza, cioè dalla resistenza alla pressione. Similmente, la qualità delle virtù di un cuore umano la si vede quando è sottoposto alle prove della vita. Anche la qualità del nostro amore per Cristo e della nostra amicizia con Lui la si vede nel modo in cui reagiamo al male che inevitabilmente ci insidia nelle sue varie forme: imprevisti, incidenti, malattie, invidie, prove di obbedienza, persecuzioni… «C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo – si legge nel libro del Siracide – ma non resiste nel giorno della tua sventura» (Sir 6,8)

San Paolo è un maestro impareggiabile su questo tema, che è l’essenza stessa del Vangelo di Gesù. Non si stanca di ripetere nelle sue lettere che, pur essendo sottoposto a prove di ogni genere, non si perde d’animo, perché, per la fede in Gesù crocifisso, ha imparato a confidare nella forza di Dio: anzi, più si sente debole, più cresce la fiducia nella forza di Dio, perciò giunge ad esclamare: «Mi rallegro delle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte» (2Cor, 12,10). È dinanzi al male che si prova l’autenticità del bene ed è di fronte all’odio che si prova la grandezza dell’amore.

Tutto questo emerge anche dai testi biblici della liturgia odierna. Paolo esorta i cristiani di Corinto a rimanere “fermi” nel tempo della prova, che è un «momento favorevole» per amare Dio.  Ricorda che bisogna rispondere «nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce … nelle fatiche…» cercando di “non essere motivo di scandalo per nessuno”, e di mettere in campo le virtù più cristalline del cristiano, come la «magnanimità», cioè la capacità di rimanere forti e stabili dinanzi alla malvagità altrui, la «benevolenza», lo «spirito di santità»… in modo da apparire «come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!».

È l’attuazione delle parole di Gesù nel vangelo di oggi: ««Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra…».

Dov’è la vera forza? Nello schiacciare il nemico? Nel fargliela pagare? Nel fare valere le proprie ragioni? No, la forza più grande, quella che viene dallo Spirito Santo, consiste nel non lasciarsi avvelenare dal male che c’è attorno a noi, ma nel vincerlo rimanendo saldi nel bene e nell’amore. «Non lasciarti vincere dal male – scrive san Paolo ai cristiani di Roma – ma vinci il male con il bene» (cf. Rm 12,21).

Queste parole siano la nostra stella polare: non lasciamoci vincere dal male, ma continuiamo a seminare il bene, “come afflitti, ma sempre lieti”, col desiderio di “arricchire molti” contando sulla forza di Dio. Amen.

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