don Francesco Paglia – Commento al Vangelo del 3 Febbraio 2020

“Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa”

Non dobbiamo stupirci quando Gesù dice qualche no… Anche a chi desidera seguirlo, perché la chiamata ad essere suo discepolo non é per tutti, ma per tutti la chiamata é a vivere la santità nel quotidiano!

E non pensiamo che sia missione più facile… Forse é facile svolgere questa missione in famiglia, con la moglie, con il Marito, o con i propri figli? Essere testimone cristiano a lavoro o con gli amici?

Non ci é chiesto l’assurdo ma il concreto, non di metterci 200 croci al collo ma di indossare un abito diverso: da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri! E ci sembra cosa da poco? Viviamolo, e dove? Va nella tua casa, se vuoi veramente essere mio discepolo comincia da lì, é facile viverlo in chiesa, con il tuo gruppo religioso, con i tuoi compagni di viaggio nel cammino all’interno del movimento che frequenti, ma quando torni alla tua vita reale? Comincia da lì!


A cura di don Francesco Paglia

Coordinatore del Centro diocesano vocazioni della Diocesi di Frosinone


Esci, spirito impuro, da quest’uomo!
Dal Vangelo secondo Marco Mc 5, 1-20 In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati. Parola del Signore

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