“Signore, non ho nessuno”
L’esperienza più tragica di questo paralitico seduto ai bordi della piscina di betsadà, non é il fatto che da più di 30 anni sta lí, non é il fatto di vivere su una barella sporca e puzzolente…
Perché su quella barella aveva purtroppo vissuto da paralitico e quindi sporca di escrementi, di sudore, di una vita! Dicevo… La Cosa più tragica si riassume in queste parole: non ho nessuno! Nessuno che mi aiuti, nessuno che mi stia vicino, nessuno che mi abbia mai aiutato ad immergermi nella piscina per trovare salvezza…
O forse ormai si era adagiato in quella vita, ormai faceva compassione e qualcuno fa magiare glielo dava pure… Altrimenti non sarebbe sopravvissuto tutto quel tempo… Ma non aveva nessuno, nessuno che lo amava davvero…
Tante paralisi della vita partono da questa ferita… Che per essere riempita o per non pensarci viene attutita da tante cavolate di cui ci riempiamo la vita e la giornata! Ma arriva il momento in cui ti senti di gridare:Signore non ho nessuno!
Il miracolo della fede ti raggiunge qui! Perché Gesù, il Dio con noi, é venuto perché nessuno si sentisse mai solo!
A cura di don Francesco Paglia
Coordinatore del Centro diocesano vocazioni della Diocesi di Frosinone