don Francesco Paglia – Commento al Vangelo del 17 Marzo 2020 – Mt 18, 21-35

“Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”.

Quando penso al perdono il mio cuore va alla vista della passione del Signore, perché se ancora oggi ci continuiamo a rimbambire di chiacchiere come:io non potrò mai perdonare questa o quella persona, allora abbiamo ridotto la nostra fede a una scatola di pasticche per i dolori, a un ricettacolo di norme, a una forma di devozione sterile, che riempie le nostre giornate vuote ma che non dà senso alla nostra vita…

Perché solo guardando alla passione ti rendi conto cosa vuol dire amare fino a perdonare… “Perdona loro”… Il perdono lo vogliamo e lo chiediamo per noi, ogni volta che ci inginocchiamo nella preghiera e nella confessione, ma siamo capaci di perdonare al fratello? Il cristiano dovrebbe far vedere la sua conversione…

È normale che ti arrabbierai con qualcuno, normale che ci resterai male per quello o per quell’altro motivo… Ma poi la forza del perdono nella Preghiera ti rende diverso… Perché nella preghiera tu puoi crocifiggere su quella croce tutti quei motivi che ti porti dentro…

È un cammino lento e difficile a volte… Ma non impossibile! Solo così chi ti vedrà dopo saprà dire: ma come mai adesso ha cambiato idea? Come mai mi parla ancora? Come mai…. Esiste il perdono…

Siamo cristiani! Ricordiamocelo…


A cura di don Francesco Paglia

Coordinatore del Centro diocesano vocazioni della Diocesi di Frosinone


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