“c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano”.
Siamo possessori di una vigna che ci é stata affidata, ma che non é nostra! Spesso dovremmo ricordarcelo, che tutto quello che siamo, tutto quello che abbiamo, non é mai del tutto nostro, perché non sei tu che hai scelto di venire al mondo, non sei tu ad aver scelto di essere uomo o donna, non sei tu ad aver scelto dove nascere, in quale famiglia, in quale epoca…
Tutto ti é stato donato, e tutto ti é stato affidato perché tu custodisca questa vigna e possa portare frutto… E questa vigna ha tutto, una siepe che la protegge, un torchio per lavorare, una torre dove poter abitare e conservare il lavoro…
Ma davanti a tutto questo possiamo agire in due modi: sentircene padroni e così diventare omicidi, ossia dimenticarci di chi ce l’ha donata facendolo fuori dalla nostra vigna, o esserne grati perché la nostra vita é un dono di questo signore!
A cura di don Francesco Paglia
Coordinatore del Centro diocesano vocazioni della Diocesi di Frosinone