don Francesco Cristofaro – Via Crucis 8 Marzo 2019

961

RITO INIZIALE

V. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.

C. La via della croce ci ricorda il grande amore di Gesù per l’umanità. Egli giusto, innocente, si è lasciato umiliare per salvare tutti noi. La via dolorosa ci ricorda il cammino di ogni giorno: a volte il peso si avverte più pesante, altre volte più leggero. Nel percorso si cade e ci si rialza. C’è chi vorrebbe vederti soccombere ma c’è anche chi vorrebbe aiutarti. Mettiti dietro a Gesù in questo viaggio e comprenderai tante cose. Imparerai ad amare, ad avere misericordia, a perdonare, ad offrire la tua sofferenza.

Vivremo questa via crucis avendo un pensiero speciale per la donna e per tutte le donne della nostra comunità. Un pensiero che si farà per loro preghiera, gratitudine.

Dalla Lettera di Giovanni Paolo II alle donne

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull’esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio, aiutando la Chiesa e l’intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.

(da: L’Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLVII, n.33, 10/02/2017)

Dalle Parole di Papa Francesco

«Per capire una donna bisogna prima sognarla»: ecco perché la donna è «il grande dono di Dio», capace di «portare armonia nel creato. A me piace pensare che Dio ha creato la donna perché tutti noi avessimo una madre, che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella». E se «sfruttare le persone è un crimine di lesa umanità, sfruttare una donna è di più di un reato e un crimine: è distruggere l’armonia che Dio ha voluto dare al mondo, è tornare indietro».

«Mi è capitato alcuni mesi fa — ha confidato Francesco — in una delle udienze, quando andavo salutando la gente che era dietro le transenne, una coppia di sposi che celebrava il sessantesimo di matrimonio: non erano tanto anziani perché si erano sposati giovani, andavano sull’ottantina, ma stavano bene, sorridenti». Vedendoli il Papa ha domandato loro — perché, ha sorriso, «sempre domando qualcosa, scherzando, alla gente che fa gli anniversari di matrimonio» — chi dei due avesse avuto «più pazienza» nei sessant’anni di matrimonio. E «loro che mi guardavano, si sono guardati negli occhi — non dimentico mai quegli occhi — poi sono tornati e mi hanno detto, tutti e due insieme: “Siamo innamorati”». Ecco, ha aggiunto Francesco, «dopo sessant’anni, questo significa una sola carne e questo è quello che porta la donna: la capacità di innamorarsi. L’armonia al mondo».

Prima stazione:

Gesù condannato a morte.

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Marco. 15, 10-19

Pilato replicò:”Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”.  Ed essi di nuovo gridarono:”Crocifiggilo!”. Ma Pilato diceva loro:”Che male ha fatto?”. Allora essi gridarono più forte:”Crocifiggilo!”

Meditazione

…E già … è meglio che perisca uno solo anziché tutto il popolo…

Prova a chiudere gli occhi e immagina la scena crudele della flagellazione.

La cattiveria dell’uomo su un altro uomo, innocente, giusto.

La storia si ripete nelle nostre case.

Tieni ancora gli occhi chiusi e pensa a quante donne maltrattate e flagellate.

“Tu non capisci niente! Tu sei una stupida!”… e via il primo schiaffo e poi il primo calcio… Poi si smaltisce la rabbia e le chiedi scusa per offenderla e ferirla ancora la prossima volta, quando ubriaco perdi il senno e la tua amata diventa la tua nemica, la tua sposa diventa lo straccio per pulirti le scarpe ogni volta che si sporcano.

Quante donne dovranno perire ancora?

Donna, noi ti chiediamo scusa per la cattiveria dell’uomo. Tu vali. Tu sei bella. Tu sei semplicemente donna.

Padre Nostro

Stabat Mater dolorosa,
iuxtacrucem lacrimosa,
dum pendebatFilius.
PP

Seconda stazione:

Gesù è caricato della croce.

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Giovanni 19, 12-16

Pilato cercava di liberare  [Gesù]; ma i Giudei gridarono:”Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare”.

Meditazione

Quanto sono tristi questi uomini. Attendono per una vita il Messia che li liberi dalla schiavitù e dall’oppressione, hanno Gesù davanti a loro che ha guarito, sanato, perdonato, insegnato un linguaggio nuovo e ora dicono a Pilato: “il nostro re è Cesare”. Cosa avrai provato Gesù quando hai sentito la tua gente dire: “non abbiamo altro re che Cesare?”… Cosa hai provato Gesù quando hai ascoltato la sentenza: “Sia crocifisso?”.

Penso a quelle donne che ogni giorno sono lì presenti, in casa, in famiglia e vengono rinnegate dalla ingratitudine, dal tradimento, dall’adulterio. La tua carne diventa estranea. Donna, tu vali. Noi ti chiediamo scusa per i tradimenti degli uomini.

Padre Nostro

Cuiusanimamgementem,
contristatam et dolentem
pertransivitgladius.
 

Terza stazione:

Gesù cade la prima volta

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Dal Libro del Profeta Isaia (Is 53,4-8)

Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.

Meditazione

Penso a quello che ne abbiamo fatto oggi di te Signore… uno al quale ci si rivolge per dirgli: “devi!”… “dammi!”… “voglio!”… e poi? Se ci esaudisci ce ne torniamo alle nostre occupazioni per ritornare da te nel bisogno e se non ci esaudisci? Siamo pronti a dire: “non credo più!”…

Penso alle nostre donne madri. Quante volte diciamo loro: “devi!”… “dammi!”… “voglio!”… e poi? Non sappiamo dire loro neanche il più semplice grazie per l’amore, la presenza, il lavoro… Dare un bacio poi? È troppo lontano dai nostri stili di vita.

Il peso ti sfinisce Gesù e cadi a terra. Vorrei essere lì per darti un sorso d’acqua… per sussurrarti parole di conforto… per dirti che se anche per tutto il mondo quel gesto fosse stato vano, per me no… quel suo gesto d’amore mi ha salvato, mi ha redento. Il mio volto era sporco di fango e lui lo ha lavato.

Quanti uomini… quante donne da quel giorno hanno scelto di seguirti e di imitarti e hanno preso la croce sulle loro spalle…

Padre Nostro

O quamtristis et afflicta
fuitillabenedicta
mater Unigeniti!

Quarta stazione:

Gesù incontra la sua afflittissima Madre

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,51)

E anche a te una spada trafiggerà l’anima” …
Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

Meditazione

 E ora provate ad immaginare questo incontro…

Gli occhi di Maria e gli occhi di Gesù sono fissi gli uni negli altri.

 “…Madre mia…”. Con amore lo hai portato in grembo proteggendolo da ogni pericolo. Con amore lo hai cresciuto. Con amore ora lo offri per la salvezza dell’umanità. Ma come può una Madre veder morire suo figlio? … Innocente.

Ammiro le madri. Quanti sacrifici per i figli. La mamma è sempre presente, anche quando ormai il tempo le curva le spalle e le sue gambe si stancano facilmente. La mamma… quanto è bella la mamma.

Padre Nostro

Quæmærebat et dolebat
pia mater, cum videbat
Natipœnasincliti.

Quinta stazione:

Gesù è aiutato dal Cireneo

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 15,21-22)

Allora costrinsero un tale che passava,
un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna,
padre di Alessandro e Rufo,
a portare la croce.

Meditazione

 Le tue forze vengono meno Signore. …

…Forse provano un po’ di pietà per te o forse hanno fretta di ucciderti così con le mani sporche di sangue e di peccato se ne tornano a casa.  E cosi, costringono un uomo a prendere la tua croce…#impegno.
Tu che ami Gesù, impegnati oggi a non crocifiggerlo più con la tua vita, con le tue azioni. Cireneo lo chiamano…

…E ogni qualvolta la nostra croce si fa pesante ti chiediamo: “Signore mandaci un cireneo…”.

Signore mio, non posso liberarti da questa sofferenza atroce ma nel silenzio e nella mia pochezza sono lì con te a sorreggere quel peso enorme…

… e mentre io sorreggo te, in realtà Tu sorreggi me.

Lo so Signore che nel mio dolore tu ci sei… nella sofferenza tu non mi abbandoni e nelle lacrime tu sei mia consolazione. Grazie Signore.

Penso al dolore di tante donne segnate dalla malattia. Il viso si trasforma. La pelle invecchia. La battaglia è dura e il fardello e pesante. Ti preghiamo Signore: sostieni ogni donna nella sua personale battaglia.

Padre Nostro

Quis est homo qui non fleret,
MatremChristi si videret
in tanto supplicio?

Sesta stazione:

 La veronica asciuga il volto di Gesù

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Dal libro del Profeta Isaia (Is 53,2-3)

Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per potercene compiacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia.

Meditazione

Gesù, siamo ancora a metà del cammino. Il tuo volto è sfigurato. Una donna trova il coraggio di sfidare la ferocia dei soldati. Ti si avvicina e poggia sul tuo viso un panno per darti un po’ di ristoro. Anche con lei non rimani in debito Signore. Ad un gesto d’amore rispondi con un gesto d’amore. Le lasci impresso il tuo volto su quel panno.

Gesù, Vorrei avere il coraggio di Veronica e farmi spazio tra la gente per inginocchiarmi dinanzi a te e toccare il tuo viso. Vorrei avere il coraggio di difendere sempre la mia fede e il mio credo. Vorrei avere il coraggio Signore di non vergognarmi mai di te.

Padre Nostro

Quis est homo qui non fleret,
MatremChristi si videret
in tanto supplicio?

Settima Stazione:

Gesù cade la seconda volta.

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Dal libro delle Lamentazioni. 3, 1-2. 9. 16

Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira.
Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce…
Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri…
Mi ha spezzato con la sabbia i denti,
mi ha steso nella polvere.

Meditazione

Poco prima un po’ di conforto… poco dopo un’altra caduta.

Ricadere, un verbo che si coniuga perfettamente con la natura umana. Gesù cade la seconda volta sotto la croce, perché le difese fisiche sono ormai abbassate. Maltrattato, dissanguato, un vero scheletro di dolore e sofferenza. Nuovamente è con il volto a terra nella polvere.

Cade e si rialza e riprende il cammino più indebolito.

 Gesù donaci la forza di andare sempre avanti, senza esitazione ed inganno.

Gesù dona forza alle tante donne che ogni giorno si prendono cura delle nostre case, delle nostre famiglie e sui posti di lavoro. Devono pensare a tutto e a tutti. Se cadono per la stanchezza rialzale, sorreggile, sostienile. La nostra gratitudine per loro sia sorso di acqua fresca.

Padre Nostro

Pro peccatis suæ gentis
vidit Iesum in tormentis
et flagellas subditum.

Ottava stazione:

Gesù consola le donne di Gerusalemme

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Gesù , voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.
Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!
Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.

Meditazione

Gesù ci invita a piangere su noi stessi ed invita a piangere le madri sui loro figli. E, infatti, quante lacrime di mamme e di donne ai nostri giorni. Lacrime versate per la violenza, la mancanza di lavoro, per malattie, per assenza di ogni prospettiva. Lacrime versate per la morte dei propri giovani figli attraverso la guerra, il terrorismo, la droga, la strada, le stragi continue che si fanno in ogni angolo della terra, dove dietro la morte di un figlio c’è un mare di lacrime di ogni mamma. Signore fa che le mamme di oggi non piangano più per il male e l’odio. Signore asciuga le lacrime di quelle mamme disperate e che lottano. Signore consola le sofferenze di quelle donne che combattono tutti i giorni con le amarezze della vita.

A te Madre io dico: consegna il tuo cuore e la tua vita a Gesù… abbi fede e la fatica sarà dolce, le tue pene saranno consolate.

Padre Nostro

Tui nati vulnerati,
tam dignati pro me pati,
pœnas mecum divide.

Nona stazione:

Gesù cade la terza volta

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Dal libro delle Lamentazioni. 3, 27-32

È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai… Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia.

Meditazione

Ultimo atto del cammino di Gesù verso il calvario è la terza caduta sotto il pesante legno della croce. Più si avvicina il traguardo e la meta e più vengono meno le forze fisiche e la resistenza. Gesù cade così la terza volta, ma si rialza pure per la terza volta. La sua missione deve essere portata a conclusione, non può essere interrotta nel bel mezzo dell’itinerario della salvezza che si sta per compiere. Cade per sempre e si rialza per sempre. Il suo cadere e rialzarsi è segno chiaro ed evidente che il bene ed il male sono in conflitto tra loro, ma alla fine a trionfare è sempre il bene e sempre la rinascita per risalire e raggiungere la cima più alta dell’amore e della compassione. Gesù donaci la tua stessa forza interiore fisica per non abbatterci mai e non rimanere per sempre con la faccia sotto terra.

Padre Nostro

Eia Mater, fons amoris,
me sentire vim doloris
fac, uttecum lugeam.
 

Decima stazione:

Gesù è spogliato dalle vesti

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Marco. 15, 24

I soldati si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.

Meditazione

Caro mio Gesù. Sei arrivato. Non devi camminare più. Non devi portare più quella pesante croce. Ora la devi abbracciare tutta fino alla fine. Devi diventare una cosa sola con lei. Ma prima devi essere ulteriormente spogliato. Ti hanno tolto la tunica. Le tue spalle sono un’unica piaga di sangue. Scusami Signore per tutte le volte che ti frusto con il mio peccato.

Penso a quelle donne spogliate dalla loro dignità di donna, ridotte a merce di piacere, violentate, abusate, picchiate. Donna, tu vali. Non permettere a nessuno di trattarti cosi.

Ti hanno spogliato Signore… Spoglia anche me da ogni mio peccato.

Rivestimi della tua luce.

Padre Nostro

Facu tardeat cor meum
in amando Christum Deum,
ut sibi complaceam.

Undicesima stazione:

Gesù è inchiodato sulla croce.

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Marco. 15, 25-27

Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: “Il re dei Giudei”. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.

Meditazione

Il mio Gesù… inchiodato su una croce.

Alziamo lo sguardo verso quella croce.

I miei occhi con i suoi occhi. Nel silenzio del cuore inizia il tuo canto.

Padre Nostro

Sancta Mater, istudagas,
Crucifixi fige plagas,
cordimeovalide.

Dodicesima stazione:

Gesù muore in croce

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Marco. 15, 33-34. 37. 39

Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì , Eloì , lemasabactà ni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?… Ed egli, dando un forte grido, spirò …Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”.

Meditazione

Ancora una volta gli occhi della Madre e del Figlio si incrociano e si guardano con un amore immenso. Ora, davvero Madre, non puoi fare più niente per tuo Figlio e conservi tutto nel cuore.

Tu guardi Lui e io guardo te Madre e il mio cuore piange perché di questa morte innocente anche io ne sono responsabile.

Di quante morti di donne innocenti il mondo è responsabile? Non aiutate. Non sorrette. Leggi quasi inesistenti e non applicate.

Vorrei essere lì con te Madre. Vorrei essere al posto di Giovanni. Ti vorrei sorreggere. Ti vorrei consolare. Vorrei stringerti forte, forte. Vorrei asciugare le tue lacrime e dirti: “coraggio Madre! Gesù non ci abbandonerà. Sarà sempre con noi. Lui lo ha detto: muoio per poi risorgere”.

Vorrei la tua fede Madre. Vorrei il tuo coraggio, la tua umiltà, il tuo grande amore.

Padre Nostro

Vidit suumdulcemNatum
morientemdesolatum, cum emisitspiritum.

Tredicesima stazione:

Gesù deposto dalla croce

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Marco. 15, 42-43. 46

Sopraggiunta ormai la sera, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il Regno di Dio, comprato un lenzuolo, calò il corpo di Gesù giù dalla croce.

Meditazione

È l’ora del pianto. Gesù e Maria sono lì e ci parlano… ogni giorno possiamo mettere in croce Gesù… e lo facciamo con superficialità e leggerezza… tanto poi pensiamo di essere perdonati. Ma non pensiamo alla spada che trafigge il cuore di Maria, non pensiamo ai chiodi di Gesù. Non pensiamo che Dio ci vede e si dispiace. Ci cibiamo del suo Corpo e del suo sangue e con il peccato sputiamo e calpestiamo il suo Corpo e il suo Sangue…

Padre Nostro

Fac me vere tecumflere,
Crucifixo condolere,
donec ego vixero.
 

Quattordicesima stazione:

 Gesù è deposto nel sepolcro

V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

PAROLA DI DIO

Dal Vangelo secondo Marco. 15, 46-47

Giuseppe d’Arimatea, avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro. Intanto Maria di Magdala e Maria madre di Joses stavano ad osservare dove veniva deposto.

Meditazione

Un sepolcro custodisce il tuo Corpo prezioso come uno scrigno conserva un tesoro di inestimabile valore. Ora lo so: tu risorgerai perché tu sei il Signore. Si ho capito. Per risorgere bisogna morire. Per vivere nell’eternità beata bisogna rinunciare al mondo. Gesù io rinuncio al mondo e alle sue seduzioni, al diavolo e alle sue tentazioni ma lui è furbo. Resta con me sempre, prendimi per mano e non lasciarmi più.

Preghiera a Gesù crocifisso

Ho alzato i miei occhi e ho visto una croce…
Quanto amore per me!
Quanto amore per noi!
Hai abbassato gli occhi e hai visto me…
e hai visto noi…
Quanta miseria!
Quanta povertà!
Ho alzato gli occhi e ti ho chiesto aiuto…
Hai abbassato gli occhi e mi hai detto: “ti aiuto”…
Ho alzato gli occhi e ti ho chiesto perdono!
Hai abbassato gli occhi e mi hai detto: “ti perdono”…
Ho steso le braccia e ti chiesto: “afferrami”….
Hai steso le braccia e mi hai salvato…

Preghiamo.

O Dio che nel tuo misterioso disegno di salvezza hai voluto continuare la passione del tuo Figlio nelle membra piagate del suo corpo, che è la Chiesa, fa’ che, uniti alla Madre Addolorata ai pedi della Croce, impariamo a riconoscere e a servire con amore premuroso il Cristo, sofferente nei fratelli.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.