don Francesco Cosentino – Commento al Vangelo di domenica 8 Dicembre 2019

Una domanda, una benedizione e una promessa. Sono tre aspetti che rinveniamo nella Liturgia della Parola nella Solennità dell’Immacolata Concezione, ma che rappresentano anche tre passaggi della nostra vita spirituale: domandiamo a Dio la pienezza della vita e della gioia, Egli in Cristo accoglie e benedice la nostra umanità, e se Lo accogliamo siamo toccati e trasformati dalle Sue promesse di bene.

La domanda è la prima di tutta la Bibbia, nel racconto drammatico del primo simbolico scontro tra Dio e l’uomo, presentatoci oggi da Genesi: «Adamo, dove sei?». All’inizio non c’è la nostra ricerca di Dio, una domanda che esprime il venire di Dio verso di noi, il suo appassionato cercarci, il suo desiderio di venirci incontro perché la nostra esistenza non vada smarrita. A questo uomo, di ieri e di oggi, che si nasconde dal volto di Dio perché ne ha paura, perché lo immagina come un controllore che limita la sua libertà, perché vuole mettersi lui “al posto di Dio” o semplicemente perché indifferente, Dio rivolge il grido dell’amante in cerca dell’amato, e ci rimanda a guardarci dentro: dove sono in questo momento della mia vita? Dove e da chi mi sto nascondendo? Dove mi sto perdendo? Dove può trovare spazi e nutrimento il mio cuore?

Se la domanda racconta di un uomo che si è smarrito e ha perduto il Signore, ecco che Dio ci offre una benedizione, si mette sulle sue tracce e ristabilisce con Lui un’Alleanza eterna, che non può essere distrutta. In Gesù, Suo Figlio, Dio ha benedetto per sempre la nostra vita, in Lui — afferma Paolo — ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale e ha iniziato a rinnovare la nostra vita perché diventiamo “santi”, cioè come Dio ci aveva pensato all’inizio: suoi amici, amici tra noi.

Infine, la promessa. A chi accoglie Cristo, come ha fatto la Vergine Santa, il Signore promette una moltiplicazione di vita. L’Angelo dice a Maria: non avere paura, in te nascerà, tu concepirai, tu darai alla luce. Tutte frasi coniugate col verbo al futuro. Se accogliamo il Signore, non ci nascondiamo più per paura di noi stessi, degli altri o di Dio. Anzi, generiamo vita e partoriamo luce. Dentro di noi, verso i nostri fratelli, e nel mondo che ci circonda.

Nell’Immacolata Concezione, domanda, benedizione e promessa sono in meravigliosa unità. Lei, concepita da sempre senza peccato, è lo strumento scelto per la ricerca che Dio vuole fare, è la Madre che partorisce Colui in cui siamo benedetti, è l’immagine della promessa, cioè di ciò che saremo se accogliamo il Signore: santi e immacolati.

Maria è il sogno di Dio sull’umanità. Un’umanità rinnovata, guarita dal male, aperta all’amore di Dio e del prossimo. Un sogno che Dio non smette di sognare e che noi, insieme alla Vergine, possiamo fin d’ora realizzare.

Fonte

Francesco Cosentino (1979), teologo, lavora presso la Congregazione per il Clero ed è docente di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana. Da qualche anno dedica particolare attenzione alle coppie in preparazione al matrimonio.


Letture della
II DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A
IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – Solennità
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.Dal libro della Gènesi

Gen 3,9-15.20

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Allora il Signore Dio disse al serpente:

«Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici!

Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 97 (98)

R. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Seconda Lettura

In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 1,3-6.11-12

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.

In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

Parola di Dio

Vangelo

Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.

Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

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