Lasciare andare, per essere felici
I pescatori, pur avendo tirato su le reti pieni di pesci, lasciarono tutto e lo seguirono. Questa +è la dinamica di ogni vocazione: per seguirlo occorre la libertà e il coraggio della povertà, cioè di lasciare andare, di mollare la presa, di non attaccare il cuore a se stessi e alle cose, per poter fare spazio a Dio.
In questo contesto ci comprendono le beatitudini che Gesù pronuncia: beati voi che avete lasciato tutto, perché in questa vostra povertà siete ricchi della presenza di Dio, l’unica ricchezza che conta. E la vostra fame e sete di amore e di felicità viene saziata, le vostre lacrime asciugate.
Se scegliamo altre strade per raggiungere la felicità, Gesù dice “guai”: una parola usata come lamento funebre, che esprime il dolore di Dio quando rischiamo di perderci. E noi, a cosa attacchiamo il cuore? Dove stiamo andando? Come e dove cerchiamo la gioia a cui aspiriamo?