L’amministratore che “il Signore” loda non è disonesto per come lo intendiamo noi…
È un uomo molto concreto… Ha chiaro che la sua situazione è critica: rischia di perdere su tutti i fronti… Nel momento presente e nel futuro… Che fare?
Allora agisce “con scaltrezza”, cioè con prudenza, accortezza, capacità di valutazione e decisione… Cercando di mettere in moto un processo virtuoso per far fronte ad una situazione difficile e compromettente.
Qual è la sua “scaltrezza”?
Rinuncia alla parte del suo compenso (che veniva da un ricarico del debito dei vari debitori nei confronti del padrone, ricarico di cui era tenuto ad appropriarsi) per garantirsi una relazione con i vari debitori, che… gli rimarranno grati per lo “sconto”!
Mentre il suo padrone gli chiude un portone, quest’uomo si apre tante porte…
E sa ben valutare: decide di rinunciare al suo compenso ora, per avere altre possibilità di sostentamento dopo.
Questa è la “scaltrezza” di chi non si abbatte e, partendo dalla verità di sé stesso, decide di trasformare ciò che ha in ciò che è, di investire i beni per le relazioni, di mettere a frutto i suoi doni per un “di più” di eternità.
Questa è la scaltrezza dei figli delle tenebre…
Quella che spesso manca ai figli della luce…
Fonte: Telegram | Pagina Facebook
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