Il pastore, quello “bello”…
Di una forma di bellezza rara, che è anche buona…
Una bellezza che non è zuccherosa…
Una bellezza dallo sguardo deciso…
Dalla voce chiara…
Dal braccio forte…
Non una bellezza esteticamente centrata su se stesso…
Non un autocompiacimento individualistico…
Una bellezza “esplosa” a vantaggio degli altri…
Il pastore, quello “bello”, non è quello che semplicemente “muore” subendo la morte, come se non ci fosse alternativa…
Piuttosto è quello che “offre” volontariamente la vita per le pecore, la mette in gioco non perchè qualcuno gliela toglie e lo obbliga, ma perchè la pone “sul piatto” per ogni uomo per cui vale la pena… per ognuna delle pecore…
Offrire la vita per ciascuna di esse, significa essere disposto a perderla, senza “se” e senza “ma”, al punto da non appartenersi più, trasformando la sua esistenza in pro-esistenza a vantaggio delle sue pecore…
Non è la morte subita a fare la differenza…
È dare la vita, offrirla, deporla…
Come quelle vesti lasciate cadere prima della lavanda dei piedi… È la decisione di mettersi ai piedi dell’umanità, lavandola tutta d’amore, fin dentro il suo limite più assurdo…
C’è davvero tanto in ballo…
La vita del Pastore Gesù…
La mia vita… La tua vita…
Conosciuta nelle pieghe e nelle piaghe…
Amata fino dentro la morte…
Fino alla Vita…
Fonte: Telegram | Pagina Facebook
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