Don Fabrizio Moscato – Commento al Vangelo del 23 Settembre 2020

Gesù dà ai Dodici “forza e potere”, e poi “nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non due tuniche”.
Sembrerebbe una missione destinata a fallire in partenza, specie ai nostri occhi abituati ormai a confidare solo nei mezzi, nelle attrezzature, nei programmi e nelle pianificazioni.
Troppo semplificata… Troppo minimalista…

Diciamolo… nessuna strategia manageriale potrebbe sopportare questa assurda precarietà… E purtroppo noi per primi siamo figli di questa visione malata: nell’annuncio del Vangelo pensiamo al “come”, prima di lasciarci affascinare del “perchè” e di innamorarci del “chi”…
Eppure questo è il cuore di tutto! Nei gesti quotidiani, nell’entrare nelle case, nell’andare di villaggio in villaggio, nell’incrociare ogni storia, “così come ci viene incontro”, spesso senza pianificazione, Gesù consegna ai Dodici di allora, e a noi oggi, l’unico potere efficace: il potere di farci prossimo.
In modo semplice e quotidiano.

Questo ci interroga su quanto siamo realmente liberi, e diventa primo annuncio anche per noi…
Nell’annunciare il Vangelo, filtrare ciò che è davvero essenziale, eliminando tutto ciò che può distrarre, appesantire, o addirittura incatenare…
Filtrare l’essenziale sulla base di ciò che ci è stato regalato, che ci ha ri-chiamato alla vita…
Inviati a guardare agli altri e invitati a guardare prima a noi stessi.

Fonte: Telegram | Pagina Facebook

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