Di nuovo nella sinagoga…
Di nuovo dove tutto dovrebbe essere ascolto della Parola e attuazione viva nei confronti dell’uomo…
Stanno a vedere se guarisce quell’uomo dalla mano paralizzata… Uno sguardo intento a leggere il male per incastrare Gesù, piuttosto che attento a vederlo per liberare quell’uomo…
Uno sguardo indurito sull’ostinazione di essere giusti…
Dopo l’invito chiaro di Gesù, “in mezzo”, accanto a quell’uomo, ci sta prima di tutto lui… Sotto gli sguardi sclerotici di una cerchia di avvoltoi giudicanti, ci sta prima di tutto il Maestro che, ricambia “guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori”…
Restituisce la libertà a quell’uomo… Ritorna a muoversi la sua mano… Riesce a recuperare il suo agire, la sua operatività…
Ma Gesù non può nulla contro l’indurimento dello sguardo e del cuore dei presenti…
Sguardo paralizzato… Cuore indurito…
Un rimanere in periferia per giudicare senza coinvolgersi…
Una chiusura di fronte all’opera di Dio per l’uomo…
Manca il battito di ciglia commosso per aver visto…
Manca il battito del cuore che ama ciò che ha gustato…
Manca libertà, in mezzo a tanta libertà di rifiutare Gesù…
Fonte: Telegram | Pagina Facebook
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