Pubblicani, peccatori, prostitute.
I peggiori nei Vangeli…
Pessimi agli occhi degli scribi, dei farisei e di quanti sposavano il loro stesso sguardo.
Questo sguardo giudicante di farisei e scribi, sancisce solennemente una distanza abissale con i peccatori… Li tiene dentro la prigione del giudizio e del pregiudizio, li condanna a morte senza appello, e – cosa senza dubbio più pesante – non offre loro nessuna possibilità.
Come mai Gesù chiama Levi?
Come mai va a mangiare a casa sua?
Come mai si avvicina a pubblicani e peccatori?
Perchè la sua logica nei confronti dei peccatori non è più di distanza e di segregazione… Niente quarantena a vita…
Piuttosto un’offerta gratuita di misericordia, ossia della possibilità di sentirsi amati, di vivere la pienezza e la libertà, di revisione della propria esistenza in funzione dell’Amore ricevuto.
Tante volte ci identifichiamo nei panni di Levi, e di tutti i peccatori bisognosi di misericordia e di conversione, allontanati dal giudizio degli altri…
Ma qui si può andare anche oltre…
Imparare da Gesù a riconoscere il nostro sguardo farisaico e di giudizio sugli altri, e cominciare ad accostarci noi stessi a “pubblicani, peccatori e prostitute”, per offrire loro la possibilità di uno sguardo diverso…
Per farli sentire amati, abbracciati, ascoltati…non giudicati…
Uno sguardo di Dio che continua ad amare i peccatori, anzi che si scomoda prima di tutto per loro…
Uno sguardo che può passare anche dai miei occhi e dal mio cuore…
Una Misericordia che si rivela anche attraverso di me, figlio amato e peccatore perdonato…
Dentro un abbraccio da restituire…
Fonte: Telegram | Pagina Facebook
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