Parte quell’uomo di nobile famiglia… E consegna a dieci servi dieci monete d’oro, per farle fruttare: c’è un preciso scopo in questo “dare” che rimanda a ciò che ciascuno dei servi può fare con quella moneta…
Per amore il Signore ci mette in mano il suo oro, perché questo possa portare frutto. Ma questo avviene solo se quello che abbiamo ricevuto lo sentiamo come nostro…
È la responsabilità che è legata ai doni di Dio: gratuiti ma capaci di suscitare in noi una risposta… Che dipende solo da noi!
Se ciò che Dio ti ha dato per amore lo senti veramente tuo, rischi, investi, soffri, osi… ami!
Perché ti rendi conto, poco a poco, che se grande è il Donatore, al punto da esprimergli gratitudine, grande è anche la possibilità che i frutti riempiano la tua vita, la rendano più bella, la rinnovino e la arricchiscano!
Far fruttare quella moneta è un affare soprattutto per te!
E se, per paura, non approfitti dell’occasione che hai ricevuto, e a quella moneta “fai il funerale” nascondendola dentro un “sudario”, hai perso davvero tutto!
Dio crede in te, al punto da affidarti il suo bene…
Dio crede nella tua capacità di portare frutto…
Dio crede che tu – non lui! – ne abbia bisogno…
Scegli tu se credere nel suo amore, che quando dona lo fa nel TUO interesse…
O continuare ad avere l’immagine di un giudice severo e contabile di cui aver paura e a cui rendere conto…
E così lentamente morire prima di aver colto l’opportunità di vivere davvero.
Fonte: Telegram | Pagina Facebook
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