Don Fabrizio Moscato – Commento al Vangelo del 12 Maggio 2020

Ma quale pace!
Basta guardarsi attorno… Basta guardarsi dentro…
È tutto così “attaccato”, sempre provato anche se mosso da buone intenzioni, anche se decisamente orientato al bene…

La fede, però, non ha mai garantito “quieto vivere”…
Perseverare nella strada del Vangelo, dietro al Maestro, non è mai cosa facile, e spesso si respira a fatica e ci si confronta con il dubbio e con l’oscurità.

Per questo, fra le consegne della notte decisiva, Gesù dona la pace. La sua pace. Differente – ci tiene a dirlo – da quella che offre il mondo, intervallo di tregua fra un conflitto e un altro, parentesi precaria che dura fin quando chi vince mantiene la sua forza e chi perde non può opporsi e ribellarsi…

La pace di Gesù non ha nulla a che vedere nemmeno con la serenità di una vita senza problemi…
E neanche con la quiete di chi riesce a sistemare le cose attraverso il controllo e il compromesso…
Proprio nulla a che fare con le comuni aspettative di felicità che tanto spesso – diciamolo – sono zavorrate da uno sguardo rivolto al nostro ombelico…

La pace di Gesù è definita dalla sua stessa Pasqua: ecco perchè è il primo dono del Risorto!
È quella che viene dalla sua presenza d’amore che ha vinto la morte!

È quella che appartiene a chi si sente amato nonostante tutto, di chi sente di valere comunque non per quello che fa, ma per quello che un altro può dare per lui, per lei.

È la pace di chi, amato, a sua volta alza gli occhi e scopre che, non soltanto può amare, ma può fare di questo amore ricevuto e dato, la forza per attraversare la vita sempre in guerra, per andare oltre ogni morte…

Buona pasqua!
Buona pace!

Fonte: Telegram | Pagina Facebook

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