don Fabio Rosini – Commento al Vangelo di Domenica 20 Ottobre 2019

Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 20 Ottobre 2019 – XXIX domenica del Tempo Ordinario, dalle pagine di Famiglia Cristiana.

La prima lettura di questa domenica racconta una battaglia dell’esercito di Israele che si svolge in pianura, mentre Mosè prega sulla montagna. Se Mosè solleva le braccia in preghiera Israele vince, ma se le sue braccia cadono Israele inizia a perdere. Potremmo pensare che la preghiera si svolge sulla “montagna” mentre la vita si gioca in “pianura”. Impegnati nei conitti della vita, il rapporto con Dio sembra lontano, remoto, inutile. Abbiamo altro a cui pensare. Alle persone di preghiera, come le consacrate nei monasteri, vengono spesso rivolte domande del tipo: «Perché state qui invece di fare cose utili nel mondo?».

Quanta ignoranza. Se non ci fossero persone come quelle sorelle che pregano la Chiesa sarebbe solo una Ong in più – come notava papa Francesco anni or sono (Udienza del 23 ottobre 2013). Ogni atto visibile ha un suo cuore invisibile. Se il mio ministero è proclamare il Vangelo, ho bisogno di varie cose nascoste tra le quali una Chiesa fatta di persone che pregano per me, che rendano la mia evangelizzazione il frutto di una comunione tra il visibile e l’invisibile, tra la preghiera e le opere, tra Dio e l’uomo, tra uno che parla di cose che condivide con fratelli e sorelle che incarnano quello che costui annuncia. Senza preghiera gli atti cristiani non hanno profondità.

Come se una coppia di sposi potesse vivere la vita quotidiana e la sua prassi senza il segreto dell’intimità, senza una “clausura”, che è il loro dialogo, il loro unirsi, il loro accogliersi. Se trascureranno il segreto perderanno tutto il resto. Ma nell’intimità non si persevera se si perde il senso di quello che c’è in ballo. La vedova della parabola del Vangelo ha una domanda che la rende tenace: «Fammi giustizia contro il mio avversario!». Questa donna sa due cose: che gli spetta qualcosa e che ha un avversario. La preghiera resta viva se ci si ricorda che ci spetta di vivere una vita autentica, di avere lo Spirito Santo, se non dimentichiamo di essere nati per avere amore nel cuore e fare qualcosa di valido.

NON CEDERE AL BANALE.

Nella notte della Gmg del 2000 san Giovanni Paolo II continuò a ripetere la frase: «Voi non vi rassegnerete! ». Non rassegnarsi. Non cedere al banale. Infatti abbiamo un nemico: la mediocrità, il tirare a campare. L’abitudine al non amore. La storia del giudice pigro e della vedova persistente è la storia della nostra lotta interiore. Siamo poveri e vulnerabili come quella vedova, ma uno spirito nobile dentro di noi sa che la nostra esistenza non è un errore, che c’è tanto di importante in noi.

Ma abbiamo anche uno spirito superfišciale, un giudice iniquo che vuole solo tirare a campare. In noi c’è battaglia tra il profondo e il superšciale. Tra il nobile e il banale. Si prega per non smarrire la nostra grandezza. Alla šne Gesù chiede: «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». Il Figlio dell’uomo viene a visitarci spesso, con grazie e tribolazioni. Quando viene, trova la fede in noi se non cediamo al nostro vero nemico, la mediocrità. Ci spetta ben altro.

Qui anche il commento di don Fabio che ha pubblicato sull’Osservatore Romano.

Qui tutti i commenti al Vangelo della domenica
di don Fabio Rosini

Link al video

Letture della
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva.

Dal libro dell’Èsodo
Es 17,8-13

 
In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
 
Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
 
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
 
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 120 (121)
R. Il mio aiuto viene dal Signore.

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra. R.
 
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele. R.
 
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte. R.
 
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. R.

Seconda Lettura

L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 3,14 – 4,2

 
Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
 
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
 
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.

Parola di Dio

Vangelo

Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8

 
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
 
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
 
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
 
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Parola del Signore

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