Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 12 Aprile 2020, da Radio Vaticana e dalle pagine di Famiglia Cristiana.
Il male che viviamo, luogo di risurrezione
Nella Veglia che condivideremo via etere si inizia con il Preconio, sintesi liturgica della celebrazione; il suo testo dice: ยซQuesta รจ la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcroยป. La morte si manifesta nellโesistenza umana per mezzo dei suoi vincoli, che sono ramificati e innervano il quotidiano e le relazioni.
Dice la lettera agli Ebrei (Eb 2,14s) che il maggiordomo della morte รจ la paura di essa, e la paura della morte presta il suo tristo servizio alla sua nera padrona rendendo lโuomo schiavo del suo ego e della sua autopreservazione; perciรฒ, per il terrore del nulla, lโautoconservazione, da ordinario istinto biologico, diviene mentalitร , volontร , appetito, aviditร , tristezza, distruttivitร , possessivitร . A fronte di questo, nella Veglia sarร proclamata la Risurrezione secondo Matteo, che presenta vari paradossi e alcune ripetizioni.
Il paradosso piรน grottesco รจ che davanti alle donne andate al sepolcro si presenta questa scena: un terremoto accompagna lโarrivo di un angelo sfolgorante, che rotola la pietra e vi si pone tranquillo a sedere, come un docente, mentre ยซper lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morteยป. I vivi che custodivano il cadavere sono diventati i morti, mentre il defunto nella tomba non ci sta neanche piรน e pare deambuli in giro. Tutto si รจ rovesciato. Ma lโAngelo ha un insegnamento da impartire: ยซVoi non abbiate paura!ยป. Sarร la stessa cosa che Cristo dirร apparendo loro: ยซNon temete!ยป. Fosse facile.
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La paura attanaglia, permea, si camaleontizza, e la trovi nascosta negli atteggiamenti piรน innocui, mascherata da desiderio o da acume, come febbrile attivitร nel background del cuore. Se la paura tiranneggia, ne consegue che abbiamo bisogno di un Liberatore: nessuno vincerร mai da solo questo avversario.
SOPRAVVIVERE AL DOLORE
Proviamo a sopravvivere con le nostre forze a tutta la tribolazione che ci circonda, al dolore immenso che viviamo o che vediamo vivere, a tutti questi fratelli e sorelle che se ne vanno da soli, ma anche a tutti i gravi disagi che sono in atto, al rischio di trascurare tante altre malattie che uccidono anche di piรน, allโallarme della violenza domestica che sale tragicamente. Ma non possiamo riuscirci da soli.
Abbiamo bisogno che il cielo ci sveli qualcosa del dolore, della morte e della sostanza della nostra vita. ยซCercate Gesรน, il crocifisso. Non รจ qui. ร risortoยป. Tutto quel dolore non era una corsa contro un muro, ma quel muro รจ una porta che si รจ spalancata. Dio, che dona la vita, non se la riprende come un falso generoso, ma gli fa lโupgrade.
La vita non รจ tolta, ma trasformata. Non viene solo riconsegnata: ยซEcco, vi precede in Galileaยป. ร il luogo della missione, della chiamata, della manifestazione. La morte diventa lโinizio di una nuova missione. E cosรฌ il dolore.
Tutto il male che stiamo vivendo รจ un luogo di resurrezione, di trasgurazione. ร la Galilea dove lo incontreremo. Se crediamo in Lui e non โcustodiamoโ la morte e le sue strategie, come le guardie.