Nella seconda Domenica dopo Natale, la liturgia ci ripropone il Prologo del Vangelo secondo Giovanni: โIn principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dioโ:
โVeniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo โฆ Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti perรฒ lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dioโ.
Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario โRedemptoris Materโ di Roma:
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[ads2] โDio รจ luce e in lui non ci sono tenebreโ, dichiara la 1ยช Lettera di S. Giovanni (1,5). Ed รจ questa luce che irrompe nelle tenebre del caos iniziale. Non viene a togliere qualcosa allโuomo, non viene a minare la sua libertร ! Viene โ e lo abbiamo celebrato a Natale presente tra di noi, lo proclamiamo presente in ogni azione liturgica โ viene perchรฉ tutto quello che รจ vita, creativitร , gioia, libertร , amoreโฆ possa esplodere nella pienezza di Dio. Oggi, questo Dio-luce, da molti non รจ compreso, รจ rifiutatoโฆ, forse perchรฉ in 2000 anni di cristianesimo ci siamo abituati alla luce e pensiamo che sia opera nostra. Ma se Dio scompare dallโorizzonte umano รจ lโuomo a precipitare nel caos delle tenebre e del non senso, perchรฉ โil mondo รจ stato fatto per mezzo di Cristoโ, la luce che Dio ha provveduto per lโuomo. โNon abbiate paura di Dio, spalancate le porte a Lui, alla sua luceโ, ci ha ripetuto piรน volte S. Giovanni Paolo II. ร in lui, fatto carne per noi, venuto ad abitare in mezzo a noi, che si apre la speranza, perchรฉ ci dร il potere โdi diventare figli di Dioโ, di essere illuminati dalla sua gloria, di dare alla nostra piccola statura umana, la dimensione infinita di Dio. In Cristo, luce del mondo, รจ il cuore dellโuomo che si apre a misura di Dio e diventa capace di amare, di farsi dono agli altri. Il Vangelo di oggi proclama e annunzia questโopera: tu e Cristo, non piรน due, ma uno solo, una sola carne, rivestita di grazia e di veritร . Davanti a noi cโรจ un nuovo anno, dove permettere a Cristo di rivelare e compiere in noi lโopera per cui il Padre lo ha mandato.
Fonte: RADIO VATICANA
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