Nella seconda Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo del miracolo dell’acqua cambiata in vino alle nozze di Cana. Maria si accorge che viene a mancare il vino e chiede a Gesù di intervenire. Gesù le risponde: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Ma Maria dice ai servitori:
«Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
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[ads2] Il Vangelo di oggi ci invita a nozze, con Maria e Gesù, per partecipare “all’inizio dei segni” che Gesù compie per manifestare la sua gloria e perché anche noi – come gli apostoli – crediamo in lui e pregustiamo la festa di nozze che Gesù, uscito dal Padre, ha portato all’umanità. Alla festa di nozze viene a mancare il vino, e Maria – Madre attenta e premurosa – si fa carico della situazione che rischia di rovinare la festa ed il buon nome della famiglia: “Non hanno vino”, dice a Gesù. E Gesù comanda di riempire d’acqua sei anfore, di attingere e portare il contenuto al maestro di tavola che resta sorpreso della bontà e dell’abbondanza del vino. E’ commovente questa pagina del Vangelo. S. Giovanni Paolo II commentava: “A Cana di Galilea viene mostrato solo un aspetto concreto dell’indigenza umana, apparentemente piccolo e di poca importanza (‘Non hanno più vino’). Ma esso ha un valore simbolico: quell’andare incontro ai bisogni dell’uomo significa, al tempo stesso, introdurli nel raggio della missione messianica e della potenza salvifica di Cristo… Maria si pone tra suo Figlio e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, indigenze e sofferenze. Si pone ‘in mezzo’, cioè fa da mediatrice non come un’estranea, ma nella sua posizione di madre, consapevole che come tale può – anzi ‘ha il diritto’ – di far presente al Figlio i bisogni degli uomini…” (Redemptoris Mater, 21). Anche oggi nel mondo, nelle famiglie, nelle nostre comunità cristiane manca il vino, manca la festa, perché manca l’amore. Accogliamo l’invito di Maria a fare “quello che ci dice Lui” perché Gesù possa cambiare la nostra acqua, la nostra incapacità di amare, nel vino nuovo della vera festa, dell’Eucaristia.
Fonte: RADIO VATICANA
link al video (solo audio)
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Seconda Settimana del Tempo Ordinario
- Colore liturgico: bianco
- Is 62, 1-5; Sal 95; 1 Cor 12, 4-11; Gv 2, 1-12
[ads2] Gv 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 17 Gennaio – 23 Gennaio 2015
- Tempo Ordinario II, Colore Verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net